Calcio

Doping, finisce l'incubo per Palomino: assolto dal Tas di Losanna

Anche il Tas dà ragione al difensore dell'Atalanta, trovato positivo al Clostebol a luglio del 2022 e già assolto al Tribunale nazionale antidoping

Doping, finisce l'incubo per Palomino: assolto dal Tas di Losanna

Ascolta ora: "Doping, finisce l'incubo per Palomino: assolto dal Tas di Losanna"

Doping, finisce l'incubo per Palomino: assolto dal Tas di Losanna

00:00 / 00:00
100 %

Il Tas di Losanna ha assolto Josè Luis Palomino. Crolla dunque l'accusa di doping per il difensore dell’Atalanta, trovato positivo al Clostebol durante un controllo nel ritiro del club bergamasco a luglio del 2022.

Un secondo e definitivo successo per il calciatore nerazzurro, che aveva già vinto davanti al Tribunale nazionale antidoping. La positività era stata ritenuta frutto di una "assunzione involontaria", così come chiedeva il difensore, che ha sostenuto fin dal primo momento di aver soltanto utilizzato una pomata. Una tesi in cui era stato sostenuto dal club bergamasco. A causa di questa vicenda però Palomino (immediatamente sospeso) ha dovuto saltare il Mondiale con l’Argentina e 13 partite con l’Atalanta: di sicuro un danno enorme nella carriera del giocatore.

Cos'è il Clostebol

È lo steroide anabolizzante famoso per l'abuso che ne facevano le atlete e gli atleti della Ddr. Chimicamente simile al testosterone, favorisce la produzione di proteine. Pur essendo palesemente dopante, e inserito da tempo fra le sostanze vietate dall'agenzia mondiale antidoping Wada, ciclicamente viene rilevato durante i controlli. E in tutti i casi recenti gli atleti si sono difesi sostenendo di avere utilizzato pomate e spray cicatrizzanti che lo contengono, o di esserne comunque venuti a contatto.

L'ultimo caso di positività al Clostebol nel calcio in Italia è stato quello di Fabio Lucioni, al tempo capitano del Benevento, che a settembre 2017 risultò positivo: sospeso, poi riammesso per tre gare, fu infine squalificato per un anno. Nonostente ciò, il difensore si è sempre professato innocente.

Il caso

Il difensore argentino dell’Atalanta fu trovato positivo al Clostebol Metabolita, steroide anabolizzante contenuto in pomate o spray cicatrizzanti, il 26 luglio, in seguito a un controllo a sorpresa avvenuto a Zingonia il 5 dello stesso mese.

Subito sospeso, Palomino aveva chiesto le controanalisi (nuova positività il 12 agosto) e, con il pieno sostegno dell’Atalanta, aveva ribadito la tesi dell’assunzione accidentale e involontaria, rifiutando il patteggiamento di fronte alla richiesta della Procura antidoping per 2 anni di squalifica. Inevitabile a quel punto andare a giudizio. Nell’udienza del 5 novembre al Tribunale Nazionale Antidoping Palomino ribadì la propria innocenza, ritenendo che la contaminazione fosse stata accidentale per colpa di una pomata.

Due giorni dopo, arrivò l’assoluzione perché l’assunzione di Clostebol era stata "accidentale e involontaria".

Come da procedura la Nado Italia (la struttura preposta ai controlli antidoping) aveva presentato ricorso al Tas di Losanna, il cui responso ha chiuso definitivamente la vicenda.

Commenti