I punti chiave
Un'ovazione da parte di tutto lo stadio di San Siro che ha riaccolto con felicità il suo ex capitano, Franco Baresi, 65 anni, tornato sugli spalti dopo la malattia che lo ha costretto a un lungo recupero. Nella gara contro il Sassuolo pareggiata 2-2 dai rossoneri l'attenzione si è anche e giustamente spostata e rivolta nei confronti del vice-presidente onorario e bandiera assoluta del Milan con la maglia numero 6 ritarata dopo il suo addio al calcio giocato nel 1997.
La malattia di Baresi
L'applauso di bentornato è stato lungo e commovente: quattro mesi fa l'intervento per asportare un nodulo ai polmoni ma, finalmente, c'è stato l'abbraccio virtuale di tutto il Meazza e il ritorno per vedere, dal vivo, il suo Milan. Le immagini televisive hanno catturato l'ex difensore centrale rossonero sorridente in tribuna d'onore: quando le telecamere dello stadio lo hanno inquadrato e mostrato sul maxi-schermo c'è stata l'inevitabile ovazione.
Quel messaggio ai tifosi
Nei mesi più duri, Baresi non ha mai messo da parte l'affetto del suo pubblico che lo ha sempre esaltato e onorato. "Cari tifosi, voglio comunicarvi che mi ci vorrà un po’ di tempo per rimettermi in forma. Grazie al Milan e a tutti voi per il sostegno e il supporto. Con affetto, un abbraccio", aveva dichiarato qualche mese fa subito dopo l'intervento. Nelle scorse settimane, però, Baresi aveva dato notizie di sé con una visita a Casa Milan che ha riportato il sorriso in tutto l'ambiente mentre ai primi di novembre era tornato a farsi vedere anche sui social con il messaggio "Viva la vita" e una foto con la bandiera del MIlan.
Una carriera unica
È uno dei pochi calciatori-bandiera ad aver messo d'accordo proprio tutti e apprezzato da qualsiasi società avversaria: un difensore unico, formidabile, che fece i "miracoli" anche con la Nazionale italiana di calcio come avvenne nei Mondiali di Usa '94 quando giocò nonostante un menisco rotto mostrando tutta la forza e il talento come fosse in perfetta forma fisica.
Una gara epica, la finale contro il Brasile, durata 120 minuti che si concluse soltanto ai calci di rigore: gran parte del merito, oltre ovviamente alla formazione allenata da Arrigo Sacchi, si deve a questo signore nato a Travagliato (provincia di Brescia) che con il Milan ha giocato ben 531 gare ufficiali e 81 gare con la Nazionale vincendo tantissimo specialmente con i rossoneri: sei scudetti, quattro Supercoppe Italiane, tre Coppe Campioni/Champions League, due Supercoppe Uefa e per due volte quella che una volta era chiamata Coppa Intercontinentale. Con la maglia dell'Italia, infine, può vantare di essere stato campione del mondo nel 1982.