Gattuso, ct che soffre: "Mi fa male vedere i giovani in panchina"

Pochi italiani, troppi stranieri: "Penso a Pio, in A se gioca non può sbagliare, o a Raspadori..."

Gattuso, ct che soffre: "Mi fa male vedere i giovani in panchina"
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Gattuso prepara le ultime due sfide con Moldova e Norvegia del girone di qualificazione mondiale, ma la testa è già ai playoff di marzo. A meno di un'imprevista frenata di Haaland e compagni giovedì contro l'Estonia che darebbe un significato diverso allo scontro diretto di domenica a San Siro.

La settimana appena iniziata sarà l'ultima finestra prima degli spareggi in cui il ct avrà a disposizione il gruppo per lavorare sul campo. Ecco spiegata la convocazione dello stesso gruppo di giocatori di ottobre, al netto degli infortuni di Kean, Spinazzola e Meret (nel gruppo il «deb» Caprile) e del ritorno rinviato di Chiesa ancora poco utilizzato nel Liverpool («bisogna rispettare la sua scelta di non essere pronto») e Zaniolo in progresso nell'Udinese. Lo stage di febbraio, se ci sarà, durerà appena due giorni; quasi impossibile avere in anticipo i giocatori il mese successivo causa Coppe Europee che non potranno far spostare il turno di campionato. «La Lega di A farà di tutto per regalarci qualche ora in più di ritiro, ma il calendario non dà tregua - ha sottolineato Gattuso -. Così non resta che darmi da fare girando per l'Italia, organizzando cene a gruppi per territorio, guardando dal vivo più partite possibili. Andrò a vedere anche la Supercoppa in Arabia, ci faremo trovare pronti».

Intanto il ct ha in testa per le gare di novembre due squadre e moduli diversi (4-4-2 e 3-5-2) e un po' di turnover dettato anche dalla situazione disciplinare dei suoi ragazzi. «Barella è squalificato, Tonali diffidato: Nicolò non ci sarà in Moldova, Sandro lo terremo fuori a Milano (come Cambiaso e Frattesi, anche loro diffidati, ndr) perché non possiamo rischiare un cartellino giallo che, poi, gli impedisca di esserci quando, e se, dovremo giocare la semifinale di fine marzo...», così Rino.

Il problema resta però sempre lo stesso: l'utilizzo dei giocatori italiani: 60, forse 65 il bacino di calciatori nostrani da cui Gattuso può attingere: «Pensate ad uno come Pio Esposito: se trova spazio non può sbagliare niente vista la presenza in squadra di Lautaro, Thuram e Bonny. E Raspadori all'Atletico Madrid? Mi fa stare male pensare a ragazzi così che hanno pochi minuti a disposizione. Se vado a vedere le prime cinque, sei squadre del campionato, ci sono uno o due elementi convocabili in Nazionale», l'analisi di Gattuso. Che aggiunge: «Il nostro calcio non è inferiore a quello che vediamo altrove, ditemi dove si trovano allenatori preparati tatticamente come da noi.

Faccio i complimenti al coraggio di Italiano e Gasperini: a Roma, Gianluca Mancini sembra diventato il nuovo 'pendolino' Cafu per movimenti e posizione. Non c'è la velocità della Premier ma questo, non c'entra niente con la qualità...».

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