
Sullo sfondo le polemiche per la doppia gara con Israele, anche se per il Viminale la gara «si può giocare regolarmente». Guardando al campo, c'è da costruire un'Italia chiamata al compito improbo di recuperare terreno sulla Norvegia ed evitare gli spareggi per il Mondiale. Per farlo, Rino Gattuso dovrà impostare un gruppo che sia predisposto all'attacco in ogni partita. Anche se, ricorda subito il nuovo ct azzurro, «questi siamo, in cento e passa anni di storia di goleade ne abbiamo fatte poche. Non si prepara una partita pensando di dover fare tanti gol».
Intanto, però, tra i convocati ci sono ben nove attaccanti nonostante alcuni (vedi Raspadori), abbiano avuto un minutaggio scarso in quest'inizio di stagione. Tre sono andati a segno nelle prime due giornate di A (Scamacca, Orsolini e Zaccagni) e Retegui ha bagnato con una doppietta il suo esordio in Saudi League con l'Al-Qadiash. Un piccolo segnale incoraggiante.
Dunque, la ricetta del ct che si dice «carico come una molla» per il debutto è quella di preparare una gara per volta in pochi giorni («di sicuro dovrò dire poche cose ma giuste») e mettere così la squadra nelle migliori condizioni possibili. Da qui la scelta del modulo: «Costruiamo a tre ma la linea difensiva è a quattro, altrimenti bisogna andare solo sui riferimenti e vai uomo su uomo. Giocare a cinque porta ad avere un blocco troppo basso ed è uno schema che non sento mio. Sono un allenatore che si deve sentire ciò che propone, altrimenti dopo cinque minuti i calciatori mi sgamano...». La variante sarà poi il centrocampo a due o a tre a seconda dell'avversario.
C'è l'aspetto della «noia» del ritiro da non sottovalutare. «I calciatori non sono più abituati a stare 7-8 giorni chiusi in un hotel, sarà importante farli stare bene insieme, non parlare solo di tattica e calcio», sottolinea Gattuso. Che non è preoccupato dei pochi azzurrabili in serie A (a proposito il dato degli italiani è sceso da 97 della prima giornata a 89 della seconda, ndr). «Non siamo messi così male, ho radunato un gruppo di 28 giocatori (un quarto dei quali è però emigrato all'estero, ndr) e qualcuno è rimasto anche fuori, vedi Chiesa la cui assenza è stata condivisa. Serviranno senso di appartenenza e voglia di sacrificarsi. La forza dell'Italia è sempre stata la squadra, il carattere e la voglia di lottare. E la paura non potrà entrare dentro il nostro stato d'animo. Infine l'entusiasmo e ci sono ragazzi giovani come Pio Esposito e Leoni che ho chiamato perché sono sfacciati e quando vedo questo aspetto lo premio. Poi certo alla base c'è sempre la qualità».
Primo allenamento a ranghi ridotti: in campo
solo 18 dei 28 convocati tra cui Donnarumma («contentissimo per questa nuova avventura», così il portiere sul passaggio al City) e Tonali, sotto esame Scamacca, che ha un problema al ginocchio ma rimasto comunque in ritiro.