L'uomo in meno

Iervolino, che senso ha avuto esonerare Nicola?

Iervolino ha esonerato Nicola il 16 gennaio salvo poi richiamarlo due giorni dopo. A distanza di meno di un mese, però, ha deciso di sollevarlo nuovamente dall'incarico per affidarsi a Paulo Sousa. Ecco perché il numero uno della Salernitana è l'uomo in meno

Iervolino, che senso ha avuto esonerare Nicola?

Esordio amaro per Paulo Sousa sulla panchina della Salernitana. I campani, infatti, sono stati sconfitti per 2-0, all'Arechi, dalla Lazio di Maurizio Sarri grazie alla doppietta di Ciro Immobile. L'allenatore portoghese è stato scelto dal numero uno Danilo Iervolino che nel giro di un mese ha cambiato idea tre volte sull'ormai ex allenatore Davide Nicola e a distanza di pochi giorni dal suo esonero in tanti si stanno domandando il perché di questa scelta.

La scelta di Iervolino

Iervolino aveva chiamato per la prima volta il tecnico di Luserna San Giovanni nel febbraio del 2022 al posto di Stefano Colantuono e grazie ai 18 punti messi insieme in 15 partite ottiene una salvezza meritata e insperata chiudendo la stagione al 17esimo posto. Questo grande obiettivo raggiunto gli vale il rinnovo fino al 30 giugno del 2024. In questa stagione, però, nonostante i risultati in linea al valore della rosa dopo 22 giornate con 21 punti e 4 punti di margine sulla zona retrocessione, evidentemente Iervolino ha pensato che non fosse abbastanza cambiando così la guida tecnica. La scelta, però, sembra azzardata perché Davide Nicola sembrava avere pienamente il controllo della situazione con la squadra dalla sua parte: per questa ragione è Iervolino l'uomo in meno di questa settimana anche per la sconfitta della sua squadra, in casa, contro la Lazio.

La decisione, sia chiaro legittima, del numero uno della Salernitana sembra un po' stridere con l'andamento in campionato dei campani che effettivamente non stanno vivendo un buon momento di forma ma che vantano 4 punti di vantaggio sul terzultimo posto ma che soprattutto sono ad altrettanti 4 punti dalla Fiorentina 14esima e dunque in linea con le aspettative stagionali. Se Cremonese e Sampdoria sono attardate e con l'incubo della Serie B che incombe, il Verona è in ripresa ma nella lotta per non retrocedere sono implicate diverse squadre e fino al Torino a quota 30 punti nessuno può sentirsi e dirsi al sicuro.

Monza in casa, Sampdoria e Milan a domicilio, Bologna in casa, Spezia fuori casa, Inter all'Arechi, il Torino in trasferta, il Sassuolo in casa, il Napoli nel derby al Maradona, la Fiorentina in casa, l'Empoli a domicilio, Fiorentina in casa, Empoli in trasferta, Atalanta in casa, Roma fuori casa, Udinese in casa e Cremonese a domicilio: è questo il lungo calendario della squadra del presidente Iervolino che ha scelto di affidarsi all'ex Fiorentina Paulo Sousa fino al termine della stagione per la volata salvezza. Solo il tempo dirà se avrà avuto ragione ma l'esonero di Nicola sembra prematuro e forse anche ingiusto per quanto dimostrato in carriera e nella passata stagione.

La signorilità di Nicola

L'ex allenatore della Salernitana si è congedato da signore con la sua ex società e con i suoi ex tifosi ma l'ha fatto anche ricordando come ereditò la squadra:"Quando si iniziano certe avventure non si contempla una crisi e tantomeno un addio. Da oggi non sarò più l’allenatore della Salernitana, ma resterò per sempre un suo tifoso appassionato. Impossibile non esserlo, inconcepibile dimenticare tutto quello che Salerno mi ha dato e che io spero di aver restituito in buona parte. Quando sono arrivato, il club era con un passo e mezzo in serie B. Insieme abbiamo fatto avverare un miracolo sportivo di cui andrò fiero per tutta la vita", il suo lungo post social.

Chiusura dedicata al saluto alla dirigenza in toto e ai tifosi della Salernitana: "Non ho rimpianti, anzi, ringrazio con emozione sincera il presidente Danilo Iervolino e il direttore sportivo Walter Sabatini per aver puntato su di me ed essere stati al mio fianco. Ringrazio anche Morgan De Sanctis e i miei giocatori: vi abbraccio tutti, sempre. Voi come ogni persona che lavora per la Salernitana.

Il mio ringraziamento più grande però va alla città e a questa tifoseria gigantesca che mi ha fatto sentire “uno di loro” dal primo all’ultimo giorno, supportando la squadra nei momenti felici e in quelli sportivamente più tristi, con quel groppo in gola che ci ha uniti il 22 maggio scorso quando abbiamo imparato anche a esultare per una sconfitta".

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