Inter, basta Lautaro. Troppo poco Milan. Le pagelle dei protagonisti

Non la migliore prestazione dell'Inter ma per battere il Milan basta un ottimo Dzeko, l'attenta difesa ed il solito, midiciale Lautaro Martinez. Il Milan crea qualche buona occasione ma è poco preciso. Contro questa Inter non può proprio bastare

Inter, basta Lautaro. Troppo poco Milan. Le pagelle dei protagonisti

INTER (3-5-2)

Andrè Onana 6,5 – Battezza l’angolo giusto sul tiro di Diaz e per il resto della partita fa spesso da spettatore non pagante.

Matteo Darmian 6 – Quando non lo senti nominare vuol dire che le cose vanno per il meglio. Anche se non vive una delle giornate più complicate della stagione, sbaglia davvero poco.

Francesco Acerbi 6,5 – Non è spesso chiamato in causa ma quando serve c’è sempre. Una vera sicurezza anche contro un cliente poco simpatico come Rafa Leao.

Alessandro Bastoni 6,5 – Difficile davvero che sbagli una partita: Inzaghi lo sa e gli affida le chiavi dell’area nerazzurra. Una scommessa tra le più semplici di sempre.

Denzel Dumfries 6 – Non è che combini chissà cosa ma da quella parte Theo Hernandez e Leao non si vedono quasi mai. L’impressione è che non sia affatto un caso...

Niccolò Barella 6,5 – Costretto spesso a seguire Calabria ma quando il Milan si apre fa il suo, avanzando palla al piede e sparigliando le carte.
Dall’83’ Roberto Gagliardini s.v.

Hakan Calhanoglu 6 – Svaria meno del solito ma è comunque prezioso per rallentare il ritmo e gestire il possesso. Una volta tanto non è costretto a fare gli straordinari. Bene anche così.

Thiaw Barella Inter Milan

Henrikh Mkhitaryan 6– Soffre il confronto con Tonali, riesce a rendersi più volte pericoloso in avanti ma non sembra la giornata giusta per lui. Visto che piove sempre sul bagnato, l’infortunio muscolare lo costringe ad alzare bandiera bianca. Sfortunato.
Dal 43’ Marcelo Brozovic 6 – Non è che debba fare chissà quali miracoli, dato che il Milan non spinge mai con continuità, ma mette la solita prestazione solida ed affidabile.

Federico Dimarco 6 – Il suo lo fa sempre, ma farsi largo su quella fascia non è semplice. Qualche buon movimento e coperture puntuali. Anche lui ha corso molto ed è bloccato dai crampi.
Dal 65’ Robin Gosens 6 – Non si vede molto in avanti ma in copertura non fa malissimo. Quello visto all’Atalanta era un’altra storia ma i progressi si vedono.

Edin Dzeko 7 – Visto che non ha spazi in avanti, gioca per la squadra, difendendo spesso e volentieri. Partita quasi perfetta: se non ci fosse, bisognerebbe davvero inventarlo.
Dal 66’ Romelu Lukaku 6 – Che stesse migliorando dal punto di vista fisico ce n’eravamo accorti. Non è ancora quello di Conte, ma inizia a ritrovare il feeling con Lautaro. Bene così.

Lautaro Martinez 6,5 – Appena ha un minimo di spazio, fa quel che gli riesce meglio. Tatticamente più disciplinato del solito, si trasforma quando ritrova Lukaku. Micidiale.
Dall’83’ Joaquin Correa s.v

Simone Inzaghi 7 – L’impatto con un Milan finalmente propositivo non è dei più semplici ma l’Inter si adegua in fretta. Il gioco dei magici 20 minuti dell’andata è impossibile visto che i rossoneri in campo ci sono sul serio ma comunque l’Inter è spesso pericolosa. Secondo tempo che va in discesa col vantaggio di Lautaro.

Milan (4-2-3-1)

Mike Maignan 5,5 – Miracoloso sulla girata da due passi di Dzeko, un attimo meno quando si impegna nella specialità della casa, i lanci lunghi. Sul gol di Lautaro poteva fare meglio.

Davide Calabria 6 – Spinge bene in avanti ma in fase d’impostazione non è perfetto. Comunque prezioso su quella fascia, anche quando Pioli gli chiede di arretrare il baricentro.

Malick Thiaw 6,5 – Molto attento in difesa, preciso quanto basta in copertura anche se, ogni tanto, la mancanza di esperienza si fa sentire. I crampi e il nervosismo lo costringono a lasciare il campo.

Dal 63’ Pierre Kalulu 5,5 – Impatto nemmeno troppo male quello del transalpino ma nello svarione che vale l’1-0 di Lautaro non è indenne da responsabilità.

Fikayo Tomori 6 – Più falloso del solito nel duello molto fisico su Dzeko ma, comunque, riesce a fare il suo senza errori troppo evidenti. Nel finale perde un attimo la testa ma, vista l’età, ci può anche stare.

Theo Hernandez 5 – Sulla sua fascia non riesce a liberarsi, il Milan avrebbe bisogno della sua spinta ma decisamente non è serata. Poco propositivo, un po’ troppo timido. Non ci siamo.

Alessandro Tonali 6 – Ha grinta da vendere, lotta come un leone, prova a prendersi il Diavolo sulle spalle ma, da solo, non può proprio farcela. Finisce a corto d’ossigeno.

Rade Krunic 5 – Disciplinato, preciso ma non fa vedere molto altro. Pioli gli avrà chiesto anche questo ma la mancanza di Bennacer si fa senire maledettamente. Evitabile il fallaccio nel finale.

Giroud Inter Milan

Junior Messias 5 – Soffre non poco il duello con Dimarco, fa qualche errore di troppo. Non è servito molto dai compagni; probabilmente non è un caso.

Dal 75’ Alexis Saelemakers 6 – La voglia e l’impegno il belga ce lo mette sempre ma oggi si è trovato di fronte una mission impossible. Con un Milan in sofferenza totale, fa quel che può: purtroppo non è abbastanza.

Brahim Diaz 5 – Si mangia un gol fatto davanti ad Onana, piuttosto nervoso. Quando le condizioni sono giuste, si intuisce che potrebbe fare la differenza. Peccato succeda ogni morte di Papa...

Dal 76’ Divock Origi 5,5 – Chi l’ha visto? Stagione da dimenticare quella del belga, anche se oggi per far segnare il Milan sarebbe servito un mezzo miracolo.

Rafael Leao 5 – Parte da lontano ma spazi buoni ce ne sono pochi. Se non può galoppare, è quasi irritante. Quando ha spazio, diventa devastante. Come al solito, svanisce spesso e volenieri.

Olivier Giroud 5,5 – Sempre generoso ma troppo solo in avanti. La sua frustrazione è evidente, ma l’attenta difesa nerazzurra non lo lascia proprio giocare.

Stefano Pioli 5,5 – Buono l’approccio alla partita ma il Milan mette in crisi l’Inter solo per un quarto d’ora. Ancora una volta, però, non riesce a trovare la chiave giusta per sbloccare il lucchetto messo da Inzaghi.

Arbitro: Clement Turpin

6 (Francia) – Non è che abbia tantissimo da fare ma riesce a gestire una partita molto nervosa senza errori troppo evidenti. Perde un attimo il filo del discorso nel finale quando gli animi si arroventano.

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