
Era nell'aria e poco prima delle 17 è arrivata la notizia con i protagonisti riuniti in sede per il faccia a faccia decisivo: Simone Inzaghi non è più l'allenatore dell'Inter. Dopo quattro anni intensi e pieni di soddisfazione (una su tutte la vittoria dello scudetto della seconda stella), oggi è arrivata la separazione a sancire la fine del ciclo nerazzurro. Adesso, Inzaghi siederà sulla ricca panchina degli arabi dell'Al Hilal (si parla di 25 milioni a stagione per due anni). La data odierna del 3 giugno 2025 è simbolica perchè proprio quattro anni fa il tecnico piacentino firmò il suo contratto con l'Inter che sarebbe scaduto nel 2026.
I perché della scelta di Inzaghi
Eludendo le decine di giornalisti che da questa mattina si trovavano sotto la sede dell’Inter, l'incontro tra Simone Inzaghi, il presidente Beppe Marotta e il direttore sportivo Piero Ausilio si è dunque concluso con l'addio: il tecnico nerazzurro e la dirigenza si sono seduti per capire il da farsi ma la netta sconfitta di Monaco di Baviera nella finale di Champions League contro il Psg per 5-0, in maniera decisiva, ha fatto propendere per la nuova scelta da parte del tecnico che qualche giorno fa non sapeva se avrebbe fatto parte del Mondiale per club ma adesso sappiamo che ci sarà ma sulla nuova panchina araba e non su quella dell'Inter.
Le vittorie all'Inter
L'incontro è stato breve, circa un'oretta per risolvere le questioni burocratiche e poter essere libero di andare alla corte degli arabi. Come detto, oltre allo storico 20esimo scudetto vinto lo scorso anno, Simone Inzaghi ha portato ben tre Supercoppa Italiana nella bacheca nerazzurra e due Coppa Italia ma lascia sicuramente con l'amaro in bocca visto che fino a un mese fa l'Inter era ancora in corsa per fare il famoso "triplete" ma in campionato è stato sorpassato dal Napoli, in Coppa Italia ha avuto la meglio il Milan (così come in finale di Supercoppa Italiana) e la finale di Champions League ha registrato una debacle storica per i colori nerazzurri.
La nota del club
"Le strade del Club e di Simone Inzaghi si separano. È questa la decisione presa di comune accordo", spiega la società neraruzza dopo l'incontro del primo pomeriggio. "La gestione di Inzaghi all'Inter sarà ricordata da tifosi, calciatori, dirigenti e dipendenti come caratterizzata da grande passione, accompagnata da professionalità e dedizione. Sei trofei, uno scudetto, due coppa Italia e tre Supercoppa di serie A, sono il palmares maturato in quattro stagioni, che hanno riportato il club ai vertici del calcio italiano ed europeo. Inzaghi è uno degli allenatori con il maggior numero di partite nella storia del club nerazzurro, dopo Herrera, Mancini, Trapattoni e Mourinho. Esattamente come gli altri membri esclusivi di questo novero, Inzaghi ha contribuito significativamente alla crescita del palmares interista e passerà per sempre alla storia come il coach che ci ha portato alla conquista della Seconda Stella", ha aggiunto il club nerazzurro.
Il toto-nomi per il nuovo tecnico
Entro un paio di giorni, visto che i nerazzurri saranno impegnati nella competizione appena descritta, dovrà essere scelto il successore di Inzaghi: chi sarà? Per adesso i favoriti sembrano essere Cesc Fabregas del Como ma anche Roberto De Zerbi, allenatore del Marsiglia, che però nelle ultime ore ha smentito di essere stato cercato da club italiani.
Il saluto di Inzaghi
Dopo l'ufficialità, Simone Inzaghi ha voluto ringraziare tutto l'ambiente nerazzurro con queste parole pubblicate sui social del club.
"Cara famiglia nerazzurra, È venuto per me il momento di salutare questo Club dopo un percorso di quattro anni, durante i quali ho dato tutto. Ogni giorno ho dedicato all'Inter il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Sono stato ricambiato con professionalità e passione da calciatori, dirigenti e da ogni singolo dipendente del club. I sei trofei conquistati, tra cui lo scudetto della Seconda Stella, unitamente al percorso in Uefa Champions League nel 2023 e pochi giorni fa, sono la testimonianza tangibile di quanto il mio lavoro sia stato supportato da una comunione d'intenti con il mio staff e con ogni componente dell'Inter. Ringrazio gli azionisti per la fiducia che non è mai mancata, il Presidente e i suoi collaboratori per l'aiuto e il dialogo quotidiani. In una giornata difficile come quella di oggi penso sia giusto ribadire questo senso di gratitudine anche per il confronto che si è concluso poco fa. Siamo stati sinceri e abbiamo insieme deciso di concludere questo magnifico percorso.
Un'ultima parola la voglio dedicare ai milioni di tifosi nerazzurri che mi hanno incitato, hanno pianto e sofferto nei momenti difficili e hanno riso e festeggiato nei sei trionfi che abbiamo vissuto insieme. Non vi dimenticherò mai. Forza Inter".