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Juve is back. Quasi

In caso di vittoria contro il Verona, i bianconeri in vetta per una notte (non accadeva dall'1 agosto 2020). In attesa delle sfide di Milan e Inter

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Come è buona l'aria che si respira in alta quota. Nello specifico, quella che la Juventus intende gustarsi intorno alle ore 23 di stasera: se batteranno il Verona, infatti, i bianconeri toccherebbero quota 24 e supererebbero almeno momentaneamente Milan e Inter in testa alla classifica. In attesa di quello che poi accadrà domani (nerazzurri impegnati in casa contro la Roma, rossoneri a Napoli), la squadra di Allegri sarebbe insomma davanti a tutti almeno per una notte, come non accade dal 1 agosto 2020, giorno in cui si chiuse la serie A con la festa scudetto della squadra allora allenata da Maurizio Sarri.

A parte il tecnico oggi alla Lazio, dei 33 in rosa di allora ne sono rimasti soltanto otto, tre dei quali titolari: Szczesny, Rabiot e l'attualmente infortunato Danilo. Oggi, 124 partite dopo, potrebbe insomma essere a suo modo un giorno da ricordare: per la Juve di oggi e per quella che, dopo la vittoria ottenuta al Mezza contro il Milan, non si può più nascondere. La corsa verso il tricolore la riguarda eccome, pur se Allegri predica «realismo, ma nessuno respinge la parola scudetto. Il calcio è fatto di momenti e noi dobbiamo diventare una squadra solida: allo stesso tempo, bisogna avere chiaro che l'obiettivo è restare in zona Champions. Per dare valore alla vittoria di domenica scorsa contro il Milan, serve battere il Verona: tutto qui».

Riproponendo quasi certamente Vlahovic dal primo minuto, mentre qualche dubbio in più rimane intorno a Chiesa, recuperato sì ma non ancora in grado di tenere il campo per novanta minuti dopo essere stato quasi fermo tre settimane. Comunque sia, la Signora ha recuperato per intero la propria forza offensiva e ha nel frattempo blindato la difesa, che non prende gol da 360 minuti ed è oggi la seconda migliore del campionato nonostante le quattro reti subite nello sciagurato match di Reggio Emilia contro il Sassuolo. «Dovremo metterci alla pari con il Verona dal punto di vista dell'atteggiamento - il monito di Allegri -. Serve rispetto, per poter poi trarre vantaggio dalla miglior tecnica che abbiamo. I giovani? Poterli miscelare insieme a ragazzi più esperti può far bene anche in termini di spensieratezza».

Anche in questo caso, però, la cautela non è mai troppa e né Yildiz né Huijsen quest'ultimo visto all'esordio a San Siro paiono candidati a una maglia da titolare. Insomma: i piedi di piombo da queste parti vanno sempre di moda, mentre al Psg Luis Enrique non ha esitato per esempio a pensionare Verratti per dare spazio al 17enne Warren Zaire-Emery, mattatore contro il Milan.

Sul loro talento e sulla loro futuribilità non è comunque lecito avere alcun dubbio.

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