Dopo le ultime ore agitate in casa Atalanta per la netta sconfitta interna contro il Sassuolo, la società ha sciolto ogni dubbio: via Ivan Juric, esonerato, al suo posto arriva Raffaele Palladino. Il tecnico croato paga un inizio molto complicato: in 11 giornate la società nerazzurra ha messo da parte soltanto 13 punti ed è tredicesima in classifica, per ritrovare un ruolino di marcia peggiore bisogna tornare indietro di 11 anni alla stagione 2014/2015.
Il comunicato dell'Atalanta
"Atalanta BC comunica che Ivan Jurić è stato sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra assieme ai suoi più stretti collaboratori, vale a dire Matteo Paro, Miguel Veloso, Paolo Barbero, Stjepan Ostojić e Michele Orecchio. Atalanta BC ringrazia Ivan Jurić e il suo staff per l’impegno profuso, augurando loro il meglio per il futuro", è il comunicato stampa pubblicato sulla pagina ufficiale e sui social dei bergamaschi.
La data "nera" del 10 novembre
Per Juric si tratta del terzo esonero consecutivo ma la cosa più curiosa, e per lui certamente sfortunata, è proprio la data del 10 novembre: lo scorso anno, infatti, in questo giorno è stato allontanato dalla panchina della Roma dopo appena 12 partite e un riuolino di marcia altamente deficitario per aver raccolto soltanto 4 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte. Un mese dopo l'avventura nella panchina del Southampton, in Premier League, ma anche lì Juric non è riuscito a far mettere in pratica le sue idee con il licenziamento arrivato dopo 16 partite inanellando soltanto due vittorie, un pari e ben 13 sconfitte e l'allontamento nel mese di aprile.
Il mea culpa di Juric
"La responsabilità è sempre dell'allenatore, sia nel bene che nel male. Sia i giocatori che io, davanti ai tifosi, abbiamo riconosciuto di non essere stati all'altezza", ha dichiarato Ivan Juric dopo la sconfitta per 3-0 con il Sassuolo in quella che ormai è stata l'ultima intervista da allenatore dell'Atalanta. "Si vede che non ho preparato bene la partita e non ho trasmesso ai giocatori quello che avrei dovuto. Quando li vedo abbassare il livello dal Marsiglia al Sassuolo, mi disturba emotivamente. A campo aperto non è come con le squadre che si chiudono, contro le quali bisogna giocare meglio tecnicamente e stare concentrati", ha poi concluso.
Inizia l'era Palladino
Raffaele Palladino è stato in pratica l'unico nome per sostituire il tecnico croato e non una novità assoluta visto che già durante la scorsa estate i Percassi lo avevano valutato per il dopo Gasperini facendo poi, comunque, ricadere la scelta su Juric. Il "matrimonio", stavolta, va in porto.
Di tutto rispetto il curriculum del 41enne napoletano: è stato lui a portare il Monza in serie A e a Firenze ha lasciato un gran ricordo con il record di punti, ben 65, in una Fiorentina attualmente ultima in classifica.