Milan, il pareggio e un rebus: 2 punti persi o 1 guadagnato?

Allegri e Modric infuriati per la mancata vittoria, ma con Rabiot, Pulisic & C infortunati poteva andare peggio

 Milan, il pareggio e un rebus: 2 punti persi o 1 guadagnato?
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Resiste un sottile confine tra il sentimento uno («abbiamo perso due punti, cinque addirittura se consideriamo la sconfitta con la Cremonese al primo turno») e il sentimento due («abbiamo recuperato un punto»).

Allegri e Modric si sono subito schierati dalla parte del primo effetto forse perché consapevoli che questi punti lasciati nel cestino del campionato non torneranno più indietro e alla fine della corsa potranno pesare. Nel frattempo c'è da fissare l'immagine della tribuna di San Siro che ha inquadrato durante la sfida col Pisa la fila nella quale erano seduti, uno al fianco dell'altro, Jashari, Rabiot, Loftus Cheek, Pulisic e Estupinan e cioè 3 dei 6 centrocampisti

disponibili, l'attaccante di maggior rendimento da due anni a questa parte e uno dei rari ricambi sulle corsie esterne tanto che a un certo punto Allegri è stato costretto a far entrare Athekame a sinistra (per Bartesaghi spolpato) prima di riportarlo a destra da dove poi ha firmato il 2 a 2 finale.

Questa immagine fa capire che durante il periodo tra ottobre e novembre, il Milan si è ritrovato a fare i conti con una rosa striminzita, già discussa per i suoi numeri e così deve resistere fino alla prossima sosta prima della quale gli unici due recuperabili possono diventare Loftus Cheek ed Estupinan tra Bergamo (martedì con l'Atalanta) e Roma a San Siro.

In quel sottile confine di cui sopra è possibile scoprire anche l'affacciarsi di qualche antico difetto del Milan ereditato da Allegri e per ricacciare indietro il quale Max durante l'intervallo nello spogliatoio è arrivato con una faccia buia. Aveva insomma colto un segnale preoccupante poi rivelatosi una perfetta previsione a giudicare dalla gestione dei primi 15 minuti della ripresa. Il Milan ha provato a gestire invece di tentare di chiudere la sfida col secondo gol come Modric ha ripetuto alla fine

della serata. È vero che sul piano delle occasioni da gol, questa volta il Milan ha poco da rimproverarsi: la traversa schiantata da Leao, la paratona di Semper su Saelemaekers e il tris sfiorato nel finale dallo stesso belga, solo davanti alla porta, sono testimonianza di una vitalità non soltanto nervosa ma anche fisica più che di struttura di gioco.

In sottofondo si cominciano a sentire le immancabili censure all'impianto tattico e cioè la richiesta di finire con le tre punte, aggiungendo Nkunku a Gimenez e Leao a dimostrazione intanto che Allegri altro in panchina non aveva a disposizione e dimenticando, nella fattispecie, che qualora il Milan avesse mollato gli ormeggi col 4-3-3 avrebbe rischiato l'osso del collo come in occasione del secondo gol pisano molto discusso dagli esperti di regolamento per via di quel blocco su Gabbia.

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