Calcio

Minacce da Bari e il Sudtirol non lo convoca. Cosa è successo a Masiello

Nel 2011 il difensore fu protagonista di un rocambolesco autogol durante il derby contro il Lecce, divenuto poi centrale nello scandalo legato al calcioscommesse

Minacce da Bari e il Sudtirol non lo convoca. Cosa è successo a Masiello

Andrea Masiello non sarà in campo sabato contro il Bari. Dopo le minacce e gli insulti ricevute via social, il Sudtirol ha deciso di risparmiare la trasferta al calciatore, che sarebbe tornato per la prima volta a Bari 11 anni dopo l'autogol in un derby con il Lecce, episodio finito al centro dello scandalo calcioscommesse.

Masiello, che ammise di aver fatto apposta a segnare nelle propria porta, venne squalificato per 2 anni, 5 mesi e 15 giorni sul piano sportivo, mentre dal punto di vista penale fu condannato a 22 mesi più il versamento di soldi per la costruzione di un campo di calcetto. Una volta scontata la squalifica per lo scandalo calcioscommesse, Masiello ha ripreso a giocare con l'Atalanta nel gennaio 2015 e poi ha anche militato nel Genoa, ma mai prima il 36enne difensore si era trovato ad affrontare una trasferta a Bari.

La tensione per la partita rischiava di essere insostenibile e, dopo che anche le autorità hanno manifestato preoccupazione per motivi di ordine pubblico, il club ha preferito risparmiare al calciatore una partita ad "alto rischio". Nella giornata di venerdì la decisione sarà ufficializzata e spiegata in conferenza stampa dal direttore sportivo Paolo Bravo, che affiancherà l'allenatore Pierpaolo Bisoli.

A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato nelle ultime ore anche Gian Piero Ventura, tecnico – esonerato durante l'anno – di quel Bari che poi sarebbe retrocesso a fine anno."Se avesse un po' di buon gusto, secondo me, Masiello non dovrebbe venire – aveva detto ieri a Tuttobari il 74enne ex ct azzurro – Ricordo pessimo? Altroché pessimo. È un argomento che mi ha coinvolto anche direttamente, obiettivamente anche difficile da trattare. Tuttavia ritengo che sarebbe un bel gesto se non si presentasse"

Il caso incriminato

"Masiello è il leader indiscusso e capo carismatico dell'associazione a delinquere", scrisse all'epoca il Gip nel motivare l'arresto del calciatore, che rimase in carcere per tre giorni di interrogatori. Successivamente il difensore patteggiò sul piano penale, vedendosi infliggere un anno e 10 mesi di reclusione per associazione per delinquere e frode sportiva con pena sospesa. Dopo averlo più volte negato Masiello, in una nota inviata al pm nel marzo 2012, ammise di aver fatto apposta autorete.

"Voglio aggiungere - scrisse l’ex difensore del Bari ai magistrati che indagavano sul calcioscommesse - che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un’occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l’esito di sconfitta per il Bari e per poter, quindi, ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l’autogol con cui si è concluso l’incontro". Per la combine l’allora giocatore del Bari aveva intascato, secondo la Procura, 50mila euro mentre i suoi amici scommettitori arrestati con lui avrebbero ricevuto durante un incontro in un hotel di Lecce 180mila euro da un faccendiere.

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