
Si è conclusa ieri sera la coppa Infantino, detta anche mondiale per club. Dice: due squadre europee in finale a conferma della superiorità del football continentale. Quante balle: i due club sono di proprietà di imprenditori che nulla hanno a che fare con l’Europa, Nasser Al-Khelaifi, con un patrimonio di 8 miliardi di dollari è l’azionista di riferimento della QSI, la Qatar Sports Investments che controlla il Paris St. Germain, lo Sporting club Braga e il World Padel tour and Premier Padel. Il titolare del Chelsea è un americano, Mark Walker che è anche padrone dei Los Angeles Lakers, dei Los Angeles Sparks, dei Los Angeles Dodgers e della Cadillac, scuderia di Formula 1. Il nuovo calcio europeo non appartiene più, nella sua grandissima parte (Real Madrid e Barcellona l’eccezione), a capitali del vecchio continente ma ad investitori stranieri la cui passione per il football ha significati esclusivamente speculativi, di possesso e di immagine «sociale» e finanziaria.
Il tempo dei mecenati non ha più ragion d’essere, la nostra serie A fa polvere ed è malinconicamente in coda al gruppo ma tutto questo non conta, da ieri notte la coppa del mondo per club è stata trasferita dagli uffici della Trump Tower, citofonare Infantino, alle gonfie casseforti dei nuovi padroni del calcio, che sono ricchi ma non scemi.