No ai tifosi del Maccabi Tel Aviv, bufera antisemitismo a Birmingham. Ira di Israele: "Vergogna"

Bloccati mille tifosi per motivi di sicurezza. Il premier Starmer protesta: "decisione sbagliata". Il club denuncia antisemitismo. Il governo promette di intervenire

No ai tifosi del Maccabi Tel Aviv, bufera antisemitismo a Birmingham. Ira di Israele: "Vergogna"
00:00 00:00

Il comune di Birmingham ha deciso di vietare la trasferta a un migliaio di sostenitori del Maccabi Tel Aviv, pronti a seguire la propria squadra per sostenerla nel match di Europa League contro l'Aston Villa in calendario il prossimo 6 novembre.

"Decisione sbagliata"

Una scelta motivata da questioni di sicurezza, ma che ha generato proteste in Israele e non solo, dal momento che lo stesso primo ministro britannico ha parlato di "decisione sbagliata". Secondo Keir Starmer, infatti, tra i compiti principali delle forze dell'ordine c'è quello di "assicurare che tutti i tifosi possano godere le partite senza temere violenza o intimidazione".

La partita è stata infatti classificata come"ad alto rischio" dal Safety Advisory Group del consiglio comunale della città di Birmingham, che non se l'è sentita di dare il via libera ai tifosi del Maccabi a causa dei pericoli che possono derivare dalle forti tensioni nei confronti degli israeliani anche in Gran Bretagna.

L'annuncio da parte della polizia del West Midlands arriva a circa 2 settimane di distanza dall'attentato alla sinagoga ortodossa di Manchester, a causa del quale ci sono stati tre morti, incluso l'aggressore, e cinque feriti. L'attacco ha causato forti timori nella comunità, dal momento che gli allievi delle scuole ebraiche preferiscono non indossare le divise con gli stemmi del proprio istituto e addirittura c'è chi evita di ostantare la stella di David che porta al collo o di utilizzare la kippah. In un clima di nervosismo e di grandi paure del genere si inserisce la decisione da parte delle autorità locali, convinte che si tratti della miglior soluzione per garantire la sicurezza non solo ai tifosi del Maccabi ma anche ai propri concittadini: è infatti frequente che ad accompagnare la partite di squadre israeliane, nazionale compresa, ci siano delle manifestazioni pro Palestina, spesso cariche di tensione.

La diatriba

La grande attenzione mediatica riservata a questa decisione tanto discussa ha portato il governo centrale a intervenire e la Uefa stessa a protestare: Londra promette di impegnarsi per garantire la trasferta ai tifosi del Maccabi Tel Aviv e assicurare al contempo la sicurezza del pubblico che prenderà parte all'evento. Il sottosegretario allo Sport e alla Cultura Ian Murray ha dichiarato che quella del comune di Birmingham è "una decisione che manda il messaggio sbagliato sull’antisemismo e su che tipo di paese siamo, se possiamo escludere gente da eventi pubblici sulla base di razza o religione".

Il leader dei conservatori Kemi Badenoch ha parlato di "vergogna nazionale", ma le istituzioni locali difendono la decisione presa. "Con così tanta ostilità e incertezza erano necessarie misure drastiche", ha spiegato infatti il deputato indipendente Ayoub Khan, già intervenuto per chiedere di giocare la partita a porte chiuse o di farla disputare altrove. Il Maccabi, che ha definito il divieto di trasferta come chiara manifestazione di antisemitismo, ha spiegato di essere in costante contatto con l'Aston Villa per cercare di risolvere la situazione:"Ci sono tanti nostri tifosi che vivono in Gran Bretagna e che ora non potranno andare a fare il tifo per la propria squadra. Questa è discriminazione", hanno spiegato i vertici del club, parlando di un migliaio di supporters che sarebbero pronti a partire per assistere al match in trasferta il prossimo 6 novembre.

L'intervento del ministro dell'Interno

A margine di una riunione effettuata insieme ai vertici della polizia, il ministro dell'Interno Shabana Mahmood ha dichiarato che il governo centrale farà "tutto il possibile" per consentire ai tifosi israeliani di seguire la propria squadra in trasferta a Birmingham:

le autorità aprono quindi alla possibilità di revocare il bando precauzionale disposto dalle forze dell'ordine locali e di radunare un numero di agenti sufficiente a garantire la sicurezza sia fuori che dentro lo stadio.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica