Calcio

No Messi, no party. Il pubblico ad Hong Kong rivuole i soldi

La mancata presenza di Messi e del nuovo acquisto Luis Suarez ha fatto infuriare non solo il pubblico di Hong Kong ma anche il governo locale, che aveva erogato un cospicuo finanziamento agli organizzatori. Questo non è che l'ultimo inconveniente della disastrosa tournée mondiale dell'Inter Miami

No Messi, no party. Il pubblico ad Hong Kong rivuole i soldi
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Girare il mondo per mostrare ai tifosi affamati di calcio le proprie stelle è diventata pratica comune ma le cose non vanno sempre lisce. Nel caso della tournée asiatica dell’Inter Miami, la tappa ad Hong Kong si è trasformata in un disastro mediatico di proporzioni enormi. Attirati dalla fama del giocatore più talentuoso della squadra della Florida, un certo Lionel Messi, gli amanti del calcio dell’ex protettorato britannico avevano sborsato cifre importanti per essere presenti all’amichevole tra l’Inter ed una rappresentanza locale: dai 125 ai 600 euro. Quando si è saputo che la Pulce non sarebbe scesa in campo per un problema muscolare, le proteste non si sono limitate ai fischi.

I novanta minuti passati dal Pallone d’Oro in panchina sono diventati una grana politica non indifferente, con l’intervento a gamba tesa del governo locale. Le conseguenze per gli organizzatori potrebbero essere molto pesanti: dal rimborso totale del cospicuo incasso al ritiro dei finanziamenti pubblici concessi per l’evento. A soffrirne potrebbe essere la stessa immagine del rosarino, che sta capitalizzando la sua fama in Asia con lucrosi contratti pubblicitari.

“Rivogliamo i soldi”

Il capitano dell’Albiceleste campione del mondo era arrivato ad Hong Kong circondato dall’affetto di una folla traboccante che aveva fatto fuori i circa 40.000 biglietti messi a disposizione del pubblico per vederlo giocare dal vivo. Cose del genere capitano, soprattutto nelle tournée estive dei grandi club europei, dove spesso in campo si presentano riserve o giocatori ingaggiati per l’occasione. Il governo locale aveva pure investito una cifra considerevole per attirare l’Inter Miami, sicuro che Messi, anche se non al massimo, avrebbe almeno fatto qualche giocata per la gioia del pubblico. Purtroppo, però, l’allungamento ai muscoli posteriori della coscia del 36enne argentino hanno convinto lo staff medico a tenerlo in panchina per tutta la partita, visto che restano ancora da giocare due amichevoli in Giappone e in Florida prima dell’inizio della stagione della Mls il 22 febbraio.

Se la delusione dei tifosi quando non hanno visto scendere in campo la Pulga al calcio d’inizio è stata contenuta, quando Messi si è seduto in panchina anche nella ripresa, le proteste sono diventate molto più esplicite. Si è passati rapidamente dai fischi ad un coro estremamente esplicito: “Rimborsate tutto”. Più che passavano i minuti, più che il pubblico cinese perdeva ogni ritegno, per scatenarsi al triplice fischio. L’Inter aveva vinto 4-1 ma neanche il grande acquisto per la prossima stagione, il campione della Celeste Luis Suarez era sceso in campo. Quando David Beckham, proprietario di una quota della franchise del South Florida, si è presentato in campo per ringraziare il pubblico, è stato sommerso di fischi. Non il massimo per una tournée promozionale.

Il governo chiede spiegazioni

Come se la figuraccia mediatica non fosse sufficiente, il governo locale di Hong Kong, che gode di un certo livello di autonomia da Pechino, non ha tardato a rendere estremamente pubblico il suo dispiacere per la mancata presenza di Messi. Le dichiarazioni rilasciate subito dopo il triplice fischio hanno parlato di “estrema delusione” ma anche della possibilità concreta di ritirare i circa 1,9 milioni di euro di finanziamenti pubblici erogati a Tatler Asia, una rivista specializzata nel lifestyle e nella moda di lusso che aveva avuto l’idea di far arrivare Messi. Il segretario alla cultura, sport e turismo Kevin Yeung ha tenuto una conferenza stampa la mattina di lunedì e non ha menato il can per l’aia: Una delle condizioni principali del nostro accordo di finanziamento con Tatler Asia era che Messi partecipasse alla partita per almeno 45 minuti, con riserva di considerazioni relative alla forma fisica e alla sicurezza”.

A sentire lui, gli accordi con l’organizzazione erano diversi: “Prima dell'inizio della partita, Tatler Asia ha ribadito che Messi avrebbe giocato nel secondo tempo”. A rendere il tutto ancora più imbarazzante, il fatto che sia Yeung che il capo del governo locale John Lee erano presenti allo stadio e sono stati soggetti anche loro a montagne di fischi. Quando si è capito che Messi non avrebbe giocato, il governo ha tentato di tutto per evitare la figuraccia, continuando fino a dieci minuti dal triplice fischio. L’organizzazione aveva offerto di far interagire Messi coi tifosi ma non era abbastanza per placare la folla. Non è dato sapere se le conseguenze si limiteranno al ritiro del finanziamento o se gli organizzatori entreranno in qualche lista nera. Una cosa è certa: il potenziale in termini pubblicitari di Leo Messi ne soffrirà parecchio.

Una tournée disastrosa

In realtà il pasticcio ad Hong Kong non è che l’ultimo disastro nella tournée mondiale della nuova squadra della Florida, che è passata da una figuraccia all’altra, dentro e fuori dal campo. Spinta dalla voglia di far vedere i suoi due super-campioni, l’Inter Miami è incappata in una serie di pessimi risultati da El Salvador all’Arabia Saudita. Le cose potrebbero migliorare mercoledì 7 febbraio, quando al National Stadium di Tokyo affronteranno il Vissel Kobe e il 16, quando rientreranno in Florida per giocare con il Newell’s Old Boys, la squadra del cuore di Messi nonché la sua ultima destinazione prima di appendere gli scarpini al chiodo. Verrebbe da domandarsi se sia valsa davvero la pena di rimediare figuracce e far infuriare i tifosi tenendo entrambe le superstar in panchina. Secondo l’Associated Press, John Grady, professore di diritto sportivo, questi eventi andrebbero organizzati con maggior cura: visti i prezzi importanti dei biglietti “non far giocare i propri campioni rischia di diventare un incubo dal punto di vista dell’immagine”.

Martino Suarez Inter Miami Hong Kong

Il tecnico dell’Inter Miami, Gerardo “Tata” Martino, si è scusato coi tifosi per il pasticcio: “Capiamo la delusione dei tifosi per l’assenza di Leo Messi e Luis Suarez, ne siamo ben consci e chiediamo che ci perdonino. Avremmo voluto far scendere in campo Leo e Luis, anche se per qualche minuto, ma il rischio di infortuni era troppo alto”. A dire il vero, non è che le due stelle sudamericane abbiano giocato molto: nel pesante 6-0 rimediato a Riyadh contro l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, Messi a giocato per soli 7 minuti. Per la cronaca, nemmeno CR7 era in campo, visto che non è al meglio. Le cose potrebbero andare altrettanto male in Giappone: a Tokyo è in corso una pesante nevicata mentre per la partita farà parecchio freddo.

Se il rischio ghiaccio convincerà Messi e Suarez a marcare visita, anche i solitamente impeccabili tifosi nipponici potrebbero perdere la pazienza.

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