
I punti chiave
Mancano ormai davvero poche ore prima che la Figc ufficializzi Gennaro Gattuso come nuovo Ct della Nazionale italiana ma nelle ultime ore a tenere banco sono state le dichiarazioni di Riccardo Montolivo, ex centrocampista e capitano del Milan che è stato allenato negli anni rossoneri proprio dal prossimo Commissario tecnico.
Le parole di Montolivo
Senza troppi giri di parole, intervistato da Sky Sport Montolivo ha detto chiaramente che Gattuso "non è una persona che gode della mia stima, però mi auguro che faccia bene sulla panchina della Nazionale. Non vedere l’Italia per la terza volta consecutiva ai Mondiali sarebbe straziante". È significativo e importante soffermarsi sulla prima parte: come mai Montolivo ha espresso un giudizio così netto nei suoi confronti? Pur senza fare il suo nome, all'emittente tv ha raccontato successivamente i fatti accaduti nella parte finale dei suoi anni con la maglia del Milan.
Cosa è successo al Milan
Il periodo storico a cui si fa riferimento è la stagione 2018-2019 con Gattuso allenatore dei rossoneri e Montolivo uno dei centrocampisti in rosa. Secondo quanto raccontato all'epoca, tra i due ci furono frizioni e malumori con Riccardo che era finito praticamente fuori rosa non scendendo praticamente mai in campo e senza rinnovare il suo contratto che sarebbe scaduto nel 2019 quando poi smise di giocare a calcio. "Anche a me è capitato di finire fuori rosa, al Milan. Ho trovato un allenatore scorretto che senza neanche comunicarmelo di persona mi ha messo fuori rosa, in malafede. Per il bene della squadra ho preferito incassare", ha dichiarato Montolivo.
Tornano d'attualità, in maniera prepotente, le dichiarazioni che l'ex centrocampista fece nel 2019 al Corriere della Sera spiegando perché Gattuso lo mise fuori squadra. "Mi disse che i miei dati nei test non erano al livello dei miei compagni. Ma sarebbe stato impossibile visto che fino a metà novembre non mi è mai stato concesso di allenarmi con il gruppo. Per giustificare la mia chiamata, poi, Gattuso fece riferimento all’indisponibilità di Brescianini e Torrasi, due Primavera. Quasi dovesse scusarsi.
Dopo il “torello” con la squadra, venivo invitato ad allenarmi, spesso solo, altre volte con Halilovic, o con i giovani della Primavera. Per me non era successo nulla, ma non sono riuscito a spiegarmi questa situazione e non ho mai avuto risposte".