Colpi di mercato

Il Pagellone di Ferragosto: tutti i voti al calciomercato

Sprint delle milanesi e dell'Atalanta, Napoli e Roma da sbadigli, Juve al rilento. Promossi e bocciati al gong ferragostano delle trattative

Ansa
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C’è ancora tempo, sicuro, ma intanto le indicazioni che arrivano dal calciomercato consentono di stilare un primo pagellone. Di cristallizzare lo stato dell’arte ad oggi, con la consapevolezza che sovente la coda delle trattative elargisce colpi deflagranti. Ma adesso, al fatidico gong del Ferragosto, proviamoci ugualmente, ad assegnare i voti.

ATALANTA 7: La maxi-cessione di Hojlund ha irrorato la casse nerazzurre. Il fatto che i bergamaschi abbiano reinvestito un mucchio di grano puntando su El Bilal Tourè, Scamacca e poi De Ketelaere certifica l’ambizione Champions di Gasp. E se riesce a blindare Koopmeiners ancora meglio. La Dea rilancia.

BOLOGNA 5,5: Un frigorifero conficcato nel bel mezzo di una distesa dell’Alaska sarebbe comunque più caldo del mercato rossublu. Thiago Motta contento come quando devi sciropparti le foto con tutti i parenti dopo la prima comunione. Certo, tenersi Posh, Orsolini e Arnautovic sarebbe già tanta roba. Dimessi.

CAGLIARI 6: Dentro Jankto, che assicura sostanza e gol. Ranieri può aggrapparsi anche alle certezze Lapadula e Nandez. Occhio al rilancio di Scuffet in porta e alla verve di Shomurodov davanti. Mercato fino a qui dignitoso.

EMPOLI 6: Già tenersi Baldanzi sarebbe un gran colpo. Dopo la partenza di Vicario monta la curiosità per Caprile tra i pali, mentre davanti Gyasi e Maldini potrebbero rivelarsi compresse effervescenti. Sufficienza.

FIORENTINA 6,5: Via Cabral, dentro Nzola e Beltran. Un nazionale danese tra i pali per provare ad alzare il livello. E poi uno dei migliori terzini sinistri della scorsa Serie A, Parisi, insieme alle scommesse Sabiri, Mina, Arthur. Scintille che potrebbero divampare o assottigliarsi.

FROSINONE 6,5: Il fatto che tornino in A per provare a restarci è certificato da almeno 7 potenziali titolari tra i nuovi acquisti. Fari puntati su Kvernadze in attacco, Harroui in mezzo, Marchizza sulla fascia. Se la giocano.

GENOA 6,5: Il grifone piazza Retegui davanti sognandolo in silenzio l’erede del Principe Milito. Scaldano anche Thorsby e Martin in mediana, mentre le conferme dei pilastri inducono pensieri positivi. Ambiziosi.

HELLAS VERONA 5: Dopo aver schivato per un un nulla le paludi della B pochi mesi fa, serve qualcosa di più. Bene aver messo nel motore Saponara, anche se la carta d’identità non facilita. Potenzialmente Mboula potrebbe scompigliare le difese altrui. Ma servono certezze, più che scommesse.

INTER 7: Sommer e Audero tra i pali, due tra le migliori mezze ali della Serie A (Frattesi e Samardzic, amesso che si sbrogli l'impasse dell'ultimo momento), un potenziale crack come Thuram davanti. Praticamente fatta per Arnautovic, ma non è possibile considerarlo più di un'ottima riserva. Manca ancora di piazzare Correa e di prendere un titolarissimo ccanto a Lautaro. Comunque candidati allo scudetto.

JUVE 6: La tardiva venuta di Giuntoli ingolfa i piani bianconeri. Per ora è arrivato Weah, che pare un missile, e sono tornati giovani interessanti come Rovella e Cambiaso. Lo scambio più conguaglio Lukaku – Vlahovic pare un harakiri per ragioni tecniche e anagrafiche. Giudizio sospeso.

LAZIO 6: Strappa la sufficienza con l’arrivo del titolare Kamada, anche se Milinkovic era un altro calibro. Quegli altri, da Castellanos a Isaksen, sono riserve buone per ossigenare la rosa, ma non ti fanno svoltare. Occhio però al potenziale di Rovella in mezzo. Più soluzioni, ma la qualità non si è alzata di netto.

LECCE 5: Va bene riuscire a trattenere la maggior parte dei cardini della scorsa stagione, ma i soli Venuti e Ramadani non spostano gli equilibri e la partenza di Hiulmand lascia un vuoto siderale in mezzo. Incompleti.

MILAN 7: Ok, via un pezzo da novanta come Tonali. Ma dentro una caterva di buoni e ottimi prospetti, da Reijnders a Pulisic e Chukwueze, passando per Loftus Cheek e Musah. Pronti per riprovare a puntare al tricolore.

MONZA 6,5: Gli arrivi di Gagliardini e D’Ambrosio ispessiscono una rosa che ha già dimostrato di volersi stabilmente piazzare nella colonna di sinistra della classifica. Se fanno anche una punta da doppia cifra fissa potrebbero continuare a sorprendere. Obiettivi confermati.

NAPOLI 5,5: Salutati Kim e Giuntoli, con il forte rischio di lasciar partire anche Zielinski, i campioni d’Italia sembrano ancora appannati sul mercato. Natan è tutto da scoprire e in mezzo al campo manca ancora qualcosa, perché Cajuste dovrà adattarsi. Mantenere il profilo alto è più intricato che raggiungerlo. In attesa del colpo di coda di DeLa il semaforo è giallo.

ROMA 5,5: Pochi acquisti e poco decisivi, fino a qui. Ndicka, Aouar e Kristensen non bastano per scalare le marce verso l’alto. E senza un centravanti da quindici-venti gol a stagione al fianco di Dybala il prossimo volo di Mou rischia di diventare pindarico. Serve un’iniezione multivitaminica nei prossimi giorni. L'arrivo di Paredes, intanto, alza il livello delle soluzioni lì nel mezzo.

SALERNITANA 5: Piantati, fermi, immobili. Zero acquisti di spessore dal mercato. Sousa mugugna e con lui la piazza. I botti vanno bene anche all’ultimo, ma la programmazione è un’altra cosa. Se tiene Dia è il colpo migliore, ma è difficile che nessuno se lo prenda da qui al gong. Ad oggi eccessivamente dimessi.

SASSUOLO 6: Riscatta Pinamonti, prova a ridare fiducia ad un talento come Cragno tra i pali, scommette su Vina e Boloca. Eppoi c’è il talento di Berardi ancora inchiodato in provincia. Per adesso sei politico.

TORINO 6,5: Se davvero tiene i big come Ricci e Schuurs, se riesce a mettere dentro Malinovsky, e posto che ha già preso Bellanova, Vlasic e Tameze, il Toro si candida ad essere simpatico come un pugno di sabbia dentro al costume per le rivali di Serie A.

UDINESE 5,5: Poca roba per adesso. La partenza di Samardzic direzione Milano nerazzurra lascia una voragine di talento nel mezzo. Lucca in avanti potrebbe significare riscatto o proseguio di una parabola discendente.

Sottil al momento non può dirsi soddisfatto.

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