Inter-Venezia 5-1. Dicono, la Coppa Italia. Si giocasse almeno sul campo della squadra più debole, allora il Venezia poteva forse provarci a battere l'Inter. Provarci, almeno.
Ma finché la gara secca sarà nello stadio di quella più forte, conterà sempre più una trasferta ad Avellino che una a San Siro. E così Giovanni Stroppa, milanista antico, parte con 11 riserve rispetto alla squadra che sta lottando per tornare in Serie A, lasciando i titolari a riposo. Giocheranno lunedì ad Avellino, appunto.
All'Inter bastano 3 tiri per vincere la partita. Il primo di Frattesi (fuori), il secondo di Diouf (gol), il terzo di Esposito (raddoppio). E al 20' è già tutto finito. Il resto è contorno, serve a divertire gli spettatori allo stadio (chissà quelli in tv, però) e ad abbellire le statistiche degli altri attaccanti, quelle di Marcus Thuram, doppietta, 7 in stagione, a secco dal 13 settembre (Juventus), poi l'infortunio e la lenta ripresa, e anche quelle di Yoan Bonny, già a quota 5.
Anche Chivu ovviamente abbonda con le rotazioni, ma è chiaro che fra le riserve dell'Inter e quelle del Venezia la forbice sia persino più ampia che fra i titolari. In porta, per dire, c'è Matteo Grandi, anni 32, ultima partita ufficiale nel maggio 2023, con Sangiuliano City in Serie C. Il resto lo fanno spazi enormi, concentrazione poca, agonismo meno e tanta voglia che tutto finisca in fretta. Nonostante ciò, sul 4-0, il rientrante Pep Martinez (sv, non sarebbe giusto punirlo) dopo 66 minuti da infreddolito spettatore, subisce il gol per l'involontaria deviazione del compagno Carlos Augusto sul tiro di Sagrado, primo nella partita del Venezia. Un tiro, un gol: nonostante tutto, non male.
Molto bello il gol di Diouf (voto 7, e che fisico), acquistato per giocare in mezzo al campo e invece finora utilizzato solo sulla fascia destra, lui che è mancino. Un paio di sussulti li regala anche Luis Henrique (6, che è già generoso) sistemato da Chivu sulla fascia opposta, anche lui a piede invertito. In mezzo dirige Zielinski (6,5 per un solo tempo, non serve di più), fra lo scalpitante Sucic (6,5) e l'irrequieto Frattesi (6,5) che mette prima Diouf e poi Thuram davanti al portiere.
La sblocca il francesino, ma la festa più grande è per il botto di Pio (7), al primo di molti gol a San Siro con la maglia dell'Inter.
Lui e Thuram (7,5) se la intendono bene e se la passano molto, la palla, a conferma che quei 4 lì (aggiungi Lautaro e Bonny) basta shakerarli, perché esca sempre un grande cocktail. Inter ai quarti. A gennaio saprà chi troverà fra Roma e Torino. Si giocherà a febbraio, sarà tempo di stage. Non ditelo a Gattuso, ma poi non lamentiamoci.