Calcio

"Appuntamento a Genova". Ecco perché è sfumato il piano degli ultras

Secondo le ricostruzioni della Digos ad aspettare i napoletani a Genova domenica 8 gennaio c'erano gli ultras della Samp, assieme a quelli di Bari, Verona e Ternana

"Appuntamento a Genova". Ecco perché è sfumato il piano degli ultras

Il vero scontro tra ultras domenica 8 gennaio non doveva essere sulla A1 nei pressi di Arezzo, ma davanti allo stadio Luigi Ferraris. Ad aspettare a Genova i tifosi del Napoli c'erano quattro gruppi ultras, pronti a una battaglia che probabilmente, sarebbe stata peggiore di quella avvenuta sull'Autostrada del Sole.

È questo il retroscena che emergerebbe dalle immagini nelle mani degli agenti della Digos, come riporta il Corriere della Sera. Sul piazzale si vedono assieme ai tifosi della Sampdoria, quelli di altri gruppi storicamente gemellati con i doriani: baresi, ternani e veronesi. Presenza confermata anche da un dettaglio in curva al Marassi durante il minuto di raccoglimento per Gianluca Vialli: al centro della curva sono spuntati gli stendardi di questi gruppi ultras.

La ricostruzione

Nei bagagliai dei minivan partiti da Napoli, gli inquirenti hanno trovato spranghe, bastoni, bottiglie, cinture e pietre. Quanto basta per arrivare pronti all’appuntamento con i nemici di sempre. Gli ultras della Curva A erano pronti per la battaglia. E il campo dove si sarebbero affrontati con i gruppi ultras nemici non era l'Autostrada del Sole, ma il Marassi di Genova. I tifosi napoletani a quell'incontro-scontro non ci sono mai arrivati perché poche ore prima, all'autogrill di Badia al Pino avevano teso un agguato a una carovana di tifosi della Roma che era diretta a Milano.

Una guerriglia voluta dai napoletani che hanno lanciato bottiglie e pietre contro i romanisti che, hanno deciso di fermarsi, di scendere dalle auto, di percorrere a piedi un tratto di autostrada e di scontrarsi con i loro rivali. Dopo gli incidenti però la polizia ha deciso di non correre altri rischi, anche perché le notizie che arrivavano da Genova non erano confortanti. E così, con un posto di blocco all’altezza di Arezzo ha deciso di rispedire tutti i tifosi del Napoli a casa. Le auto sono così ritornate indietro e gli ultrà non sono mai arrivati all'appuntamento con i doriani.

Cosa sarebbe a successo a Genova?

L'ipotesi secondo le prime informative redatte dagli investigatori, era quella di un assalto ai minivan degli ultras del Napoli, che la zona dello stadio genovese la conoscono molto bene. Napoli è stata per anni legata a Genova per un gemellaggio con i genoani. Conoscono ogni strada di Marassi ed erano pronti a rispondere. E come testimoniano le foto già nelle mani della Digos, a centro curva, c’erano gli stendardi di altri tre gruppi ultras storicamente nemici di quelli del Napoli: della Ternana, quelli del Bari e il gruppo Hellas Army di Verona. Tutti uniti per l’assalto finale ai napoletani.

Che per fortuna all'appuntamento non sono mai arrivati.

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