Calcio

Mima gli occhi a mandorla a Son: Daspo di tre anni a tifoso del Crystal Palace

L’episodio è avvenuto durante il derby di Londra del maggio scorso: un 44enne tifoso del Palace non potrà tornare allo stadio fino al 2026

Premier, mima gli occhi a mandorla a Son: Daspo di tre anni a tifoso del Crystal Palace

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Premier, mima gli occhi a mandorla a Son: Daspo di tre anni a tifoso del Crystal Palace

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Finisce con una punizione esemplare, lo spiacevole episodio di razzismo, di cui era stato vittima Son Heung-Min, attaccante e stella sudcoreana del Tottenham.

Di fatto quando si tratta di razzismo, la Premier League e il calcio inglese in generale non fanno sconti e ne sa qualcosa un tifoso del Crystal Palace di 44 anni. Come riporta il quotidiano britannico The Guardian Robert Garland, questo il nome del supporter, nel derby di Londra del maggio scorso fra la sua squadra e il Tottenham era stato sorpreso dalle telecamere dello stadio mentre mimava il gesto degli occhi a mandorla all'indirizzo di Son, l'attaccante degli Spurs, impegnato a battere un calcio d'angolo.

Il gesto era stato considerato un'espressione di razzismo e per questo Garland era stato condannato a una multa di 1.384 sterline (pari a circa 1.600 euro) e a 60 ore di lavori socialmente utili non retribuite. Ma il Tottenham ha fatto ricorso ritenendo troppo 'soft' la sanzione e gli è stata data ragione, al punto che al tifoso del Crystal Palace ora è stato dato un Daspo di 3 anni valido per tutti gli stadi inglesi durante il quale non potrà assistere a nessuna competizione sportiva.

Le reazioni

Con una nota sui propri canali ufficiali infatti, la Lega inglese ha spiegato: "La Premier Laccoglie con favore l'ordine di divieto di calcio di tre anni emesso oggi nei confronti di un individuo che ha abusato razzialmente di Son Heung-min a Selhurst Park a maggio. È fondamentale che coloro che sono ritenuti colpevoli di comportamenti discriminatori siano chiamati a risponderne; questa punizione invia un chiaro messaggio, verranno intraprese azioni e che ci saranno conseguenze. Il razzismo non ha posto nel calcio o in nessun altro luogo della società" - conclude il comunicato della Premier League sul caso che ha visto coinvolto Son, vittima di quanto accaduto diversi mesi fa.

Il club del Nord di Londra ha dichiarato invece in una nota:"Ringraziamo la polizia per la collaborazione in merito. Ribadiamo che il club non tollera discriminazioni di alcun tipo e cercherà sempre di intraprendere le azioni più forti possibili contro i responsabili". "Questo caso dimostra che i crimini d’odio nel calcio non saranno tollerati – ha aggiunto Kevin Christie del Crown Prosecution Service -.

Le azioni di Garland sono state giustamente condannate sui social media e invitiamo tutti i tifosi a continuare a denunciare qualsiasi forma di comportamento discriminatorio contro giocatori o tifosi alla polizia o agli steward in modo da poter portare casi come questo in tribunale".

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