La promessa di Luis Enrique alla figlia Xana, morta a 9 anni

Il tecnico del Psg, nel momento del trionfo in Champions, ha indossato una maglietta speciale per aiutare i bambini malati di cancro

La promessa di Luis Enrique alla figlia Xana, morta a 9 anni
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La medaglia d’oro della Champions appena vinta ballonzola sulla maglietta dedicata alla figlia Xana e a tutti i bambini malati di cancro. Un gesto che dice molto dello spesso spessore umano di Luis Enrique, mentre il suo valore di grande allenatore viene certificato dalla coppa dalla coppa sollevata in cielo; lo stesso cielo dal quale Xana lo osserva coccolandosi quel papà sorridente che in terra si è potuto godere troppo poco. L’aveva promesso e l’ha fatto.

Il trionfo sportivo esplode al fischio finale dell’arbitro. Un attimo dopo inizia per Luis Enrique un’altra partita: quella di un padre che ama una figlia che non c’è più. Eppure lui la vede, la tocca, sente il suo profumo. E le parla. Xana è presente. Il tecnico del PSG, ancor prima di mettersi la medaglia al collo e sollevare la coppa dei dominatori, si avvicina agli spalti per rito che sgorga dall’anima. Un cenno d intesa ed ecco che una mano amica gli lancia una maglietta impacchettata. Luis toglie il cellophane e la indossa. E’ una t-shirt speciale con due cartoni animati che piantano una bandiera a centrocampo. I due personaggi sono Luis e la figlia Xana e la scena riproduce il gesto che, dieci anni fa, padre e figlia fecero al termine della finale di Champions League a Berlino vinta dal Barcellona (allora allenato da Enrique) contro la Juventus.

Allora Xana aveva dieci anni e quattro anni dopo sarebbe morta per un male incurabile. “Ho il desiderio di ripete quel gesto anche a Monaco - aveva detto Enrique alla vigilia della finale di ieri -. Mia figlia non sarà con me fisicamente, ma lo sarà spiritualmente. La sua essenza non mi abbandona mai”. Papa’ Luis se lo sentiva nell’anima: “Condividerò ancora con lei il tetto d'Europa”. E ieri lo ha fatto con quella maglietta stampata direttamente dal cuore e mostrata al mondo intero non certo per esibizionismo ma per un interesse generale che va oltre l’amore personale di padre verso una figlia scomparsa quand’era una bimba.

Quella t-shirt ha infatti un significato che va oltre la tragedia che ha colpito Xana e trafitto di dolore la sua famiglia Enrique: la maglietta rimanda infatti alla Fondazione XANA, istituita dal tecnico del Psg per aiutare la ricerca con la missione di fornire assistenza e supporto ai bambini colpiti malati di cancro. Quel disegno che raffigura un papà e una figlia che piantano la bandiera del club della Tour Eiffel, ha quindi un valore immenso.

Sul sito dell'ente si legge: "E’ un’illustrazione che raccoglie non solo una vittoria, ma tutto ciò che rappresenta: sostegno, affetto e quell'energia invisibile che ci fa diventare parte dell’#EquipodeXana".

Obiettivo: onorare al meglio la memoria della figlia di Enrique, aiutando i bimbi insidiati da patologie feroci. Un angelo custode protegge i baby malati e i loro genitori. E’ un angelo piccolo, ma ha ali grandi. Il suo nome? Xana.

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