Calcio

Rugby, regalò una banana marcia al compagno di squadra: sospeso

Ivan Nemer è stato sospeso fino al 30 giugno per aver regalato una banana al compagno di squadra Traoré: "Sono rammaricato dalla stupidità del mio gesto, quanto accaduto non mi rappresenta"

Ivan Nemer (Federazione italiana rugby)
Ivan Nemer (Federazione italiana rugby)

Cherif Traoré, pilone della della Benetton Treviso e della Nazionale italiana, lo scorso dicembre fu vittima di un episodio di razzismo da lui stesso denunciato. Il 28enne di origine africana, nato a Kindia in Guinea Conarky, arrivato in Italia fin da bambino con la sua famiglia, ricevette in dono per Natale, da parte di alcuni suoi compagni di squadra, una banana marcia. La tradizione della franchigia veneta vuole che i regali siano scherzosi, ironici ma quella volta si andò ben oltre con Traoré che decise di denunciare l'accaduto. Quel gesto, però, non è rimasto impunito visto che un suo compagno di squadra è stato squalificato fino al 30 giugno di quest'anno.

A farne le spese è stato Ivan Nemer, pilone della Benetton Rugby che vanta anche 11 presenze con la Nazionale azzurra. Il ragazzo è stato squalificato sino al 30 giugno 2023 per l’episodio della banana marcia regalata durante un pranzo di Natale al compagno di squadra Cherif Traoré. La squalifica al 24enne nativo di Mar de Plata è stata comminata dal tribunale della Federazione Italiana Rugby, dopo un patteggiamento nel quale è previsto anche la partecipazione di Nemer a un percorso di formazione e sensibilizazione. "Il razzismo non ha e non avrà mai alcun ruolo nella mia vita - le sue parole all'Ansa - come non dovrebbe averne nella vita di ognuno di noi, sono rammaricato dalla stupidità del mio gesto, quanto accaduto non mi rappresenta".

Cherif Traorè

Un gesto amaro

Traoré denunciò subito l'accaduto sui propri profili social: "La cosa peggiore è che la maggior parte dei ragazzi intorno a me si è messa a ridere. Come se tutto fosse normale, invece di avere la sensibilità di capire quanto potevo essere stato offeso da quel gesto. Negli anni ho dovuto abituarmi a sopportare battute a sfondo razziale. Questa volta però è diverso. Fortunatamente, alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall’Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all’interno di piccole realtà, e questa volta voglio dire la mia. Non ho dormito tutta la notte..."

Traoré più di un mese fa non fece nomi e cognomi ma spiegò che la sua denuncia voleva essere d'aiuto all'autore o agli autori di quel gesto: "Ieri è stato diverso però A questo Secret Santa erano presenti anche ragazzi giovani, di origini diverse. Ho deciso di non stare in silenzio questa volta per fare in modo che episodi come questo non succedano più per evitare che altre persone si ritrovino in futuro nella mia situazione attuale. E sperando che il mittente impari una lezione".

Oggi è arrivata la sentenza nei confronti dell'autore di quel gesto che non potrà giocare fino a fine giugno di quest'anno per aver gravemente mancato di rispetto al suo compagno di squadra.

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