"Ho scelto la Roma anziché la Juve, perché sarebbe stata una sfida più difficile" ha motivato così Gian Piero Gasperini di approdare sulla sponda giallorossa della Capitale, dopo lo storico ciclo decennale all'Atalanta. Dopo pochi mesi, il suo lavoro sta già dando ottimi risultati, tanto che Dybala e compagni stazionano nella parte alta della classifica, praticamente dalla prima. Durerà o non durera? Riuscirà a insidiare Inter, Milan e Napoli nella lotta per lo scudetto? Si chiedono tifosi romanisti e commentatori che animano i dibattiti della domenica. Difficile azzardare previsioni ma con la massima certezza si può asserire che con Gasp in panchina la Roma sarà di sicuro grande protagonista in Serie A.
Cosa va (fase difensiva e mentalità)
La migliore difesa del campionato in Italia vince quasi sempre lo scudetto. Una statistica che alimenta i sogni dei tifosi giallorossi, visto che con soli dieci gol subiti Svilar è il portiere meno battuto della Serie A. Ad aver impressionato in questo primo scorcio della stagione è proprio la fase difensiva dei giallorossi, capaci di compattarsi in maniera ermetica ed efficacia, potendo anche contare sulle prodezze di uno dei migliori numero uno in circolazione. Oltre che per la difesa, la Roma sta piacendo anche per la mentalità e l'applicazione messa in campo domenica dopo domenica. I giallorossi hanno sì perso contro tutte le grandi squadre (Inter, Milan, Napoli, Juve) ma c'è anche da dire che sono tutte più forti o almeno più avanti nel progetto. Escluso il black-out di Cagliari, la squadra di Gasperini ha vinto invece tutti i match alla portata contro squadre di rango inferiore. Un trend di risultati che colloca la Roma nelle zone alte della classifica da inizio stagione.
Cosa non va (mancano i gol e rosa incompleta)
Se la fase difensiva va a gonfie vele, giudizio ben diverso vale per l'attacco giallorosso, finora andato in gol solo in 17 occasioni. Proprio così, la Roma segna col contagocce e questa è una vera anomalia, per le squadre di Gasperini, che hanno sempre prodotto e segnato tanto. Come si può spiegare questa inversione di tendenza? Analizzando la rosa messa a disposizione al tecnico di Grugliasco sembra piuttosto evidente come dalla cintola in sù siano pochi i giocatori adatti al suo gioco. A partire dagli esterni, chiamati ad entrare dentro il campo. Negli anni all'Atalanta Gasp ne ha sempre voluti quattro, interscambiali a partita in corsa. Ebbene nella Roma il solo Wesley sembrarsi calato nella parte. Lo stesso dicasi per l'attacco, della batteria di attaccanti avuti a Bergamo, ora non c'è nemmeno l'ombra. Soulé e Dybala (anche a mezzo servizio) sono gli unici su cui poter contare. Ferguson, Dovbyk e Bailey per ora impalpabili sono fuori dal progetto. Che la rosa sia incompleta emerge in maniera evidente. Impossibile fare di più al momento.
Cosa può succedere (sul mercato e non)
Il mercato di gennaio capita proprio a proposito per correggere gli errori commessi in estate. In questo senso i nomi di Zirkzee e Raspadori darebbero enormi garanzie per risolvere i problemi dell'attacco giallorosso. In ogni modo servirà ragionare nel tempo, proprio perché Gasperini può considerarsi un tecnico da ciclo lungo. Insomma aggiungere pian piano pezzi congeniali al suo gioco può rivelarsi la mossa giusta. I risultati incoraggianti di questa prima parte della stagione, invitano percorrere questa via con entusiasmo e fiducia. Di sicuro questa Roma ha enormi margini di miglioramento e se non sarà per lo scudetto, ritrovarla lassù in primavera in zona Champions sarebbe già di per sé un ottimo risultato al primo anno.
Senza dimenticare l'Europa League, lo sfizio di ripetere la cavalcata trionfale dell'Atalanta, sarebbe il regalo più bello di Gasp alla sua nuova piazza, che non ha ancora dimenticato la dolorosa sconfitta di Budapest contro il Siviglia.