
«Sento tanto la responsabilità anche perché ho vestito questa maglia, ma paura no». Per Gattuso è arrivato il momento delle prime risposte da ct. Estonia, poi Israele, tutto in quattro giorni, possibilmente senza sbagliare e magari facendo tanti gol.
Il nuovo ct, a differenza dei suoi predecessori Mancini e Spalletti che spesso testavano l'undici della gara già due giorni prima, ha voluto tenere tutti sulla corda: allenamenti con i giocatori sulle situazioni e niente esercitazioni con una formazione definita. Dunque, Gattuso punta sul senso di appartenenza e di responsabilità. «Ma innanzitutto conta lo spirito di squadra e quello è nel Dna dell'Italia», ha ricordato ieri il ct. La prima svolta è arrivata: niente defezioni facili concordate tra club e giocatori, che avevano compromesso i risultati della squadra dei precedenti tecnici. Tutti e 28 i convocati hanno risposto presente, compresi Tonali (che come nell'ultima gara con il Newcastle - nonostante i problemi alla spalla - stasera giocherà grazie a un'infiltrazione) e Scamacca che ieri ha dovuto però alzare bandiera bianca e lasciare Coverciano dove era arrivato con un ginocchio dolorante.
A Bergamo contro l'Estonia, nazionale numero 126 del ranking Fifa, il taglio del nastro in azzurro di Ringhio avrà due caratteristiche: un modulo che permetta di essere offensivi (difesa a 4 che diventa a 3 in fase di costruzione) e una squadra con calciatori già rodati. L'idea di Gattuso - che in settimana ha provato alternativamente il 4-3-3 (con Locatelli al fianco di Barella e Tonali) e il 4-2-3-1 (modulo probabile con Raspadori o Kean trequartista, ai lati Politano e Zaccagni e Kean o Retegui davanti) - è quella di riproporre, nella fase di possesso palla, un'Italia come quella di Mancini, che attaccava con un 3-2-5 e l'esterno di sinistra (sempre Dimarco come stasera) a dare ampiezza e profondità. L'undici di partenza, poi, ricalcherà nei nomi quello del debutto di Spalletti due anni fa in Macedonia: titolari come allora almeno otto giocatori con una difesa praticamente identica - unica differenza Calafiori invece di Mancini, comunque nel gruppo di Gattuso -. Dunque, ok aprire ai giovani per il futuro, intanto servono punti e gol e si va con l'«usato sicuro».
«Non potevo immaginare dei giorni migliori - così il ct -, ho trovato un gruppo di ragazzi che si è messo a mia disposizione, abbiamo preparato bene la gara e spero che contro l'Estonia mostreremo ciò che abbiamo provato. La mia Italia? Non belli, ma sporchi. E la sfida di Bergamo non sarà una passeggiata. Emozioni? Non ho tempo di averle, ci sono tante pressioni e le sento, per ora c'è solo grande concentrazione.
Forse arriveranno all'inno e quando l'arbitro fischierà l'inizio». Stasera omaggio della Figc a Giorgio Armani: «Un orgoglio nazionale, lo ringrazio ancora come quando ha deciso di vestire le nazionali azzurre», così il n°1 Figc Gravina.