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Sprofondo rosso, cosa c'è dietro la crisi della Juventus

Adesso i bianconeri si trovano a +11 dalla zona salvezza. In attesa degli esiti del processo sportivo la squadra di Allegri deve fare più punti possibili per evitare brutte sorprese

Sprofondo rosso, cosa c'è dietro la crisi della Juventus

Adesso per la Juventus è crisi nera. La sconfitta interna contro il Monza, inattesa per come è avvenuta, fa precipitare ancora di più i bianconeri in classifica. I problemi ovviamente non sono esclusivamente di campo. È evidente che la penalizzazione di 15 punti stia incidendo nel morale e nella testa dei calciatori ma in attesa dell'evoluzione del processo sportivo, continuando così il rischio è quello di farsi davvero male. La squadra di Allegri è finita in un vicolo cieco e per uscirne dovrà gettare il cuore oltre l'ostacolo, in uno dei momenti più delicati della storia del club bianconero.

I timori di Allegri

"Bisogna ottenere i punti che ci portano alla salvezza. Questa è la realtà, altrimenti ci facciamo male" ha dichiarato Massimiliano Allegri a fine partita. Lo stesso tecnico ha anche lasciato intendere che vi sono dei calciatori che non sembrano impegnarsi al massimo."Io so che noi dobbiamo pensare a lavorare sul campo, chi non è in grado di fare questo sta fuori – ha aggiunto –.Dobbiamo fare dei punti perché ora ne abbiamo 23, questo dice la classifica. Bisogna lavorare su quella classifica che, momentaneamente, è quella reale". Inevitabile pensare che i destinatari di questo discorso siano soprattutto quei calciatori sostituiti a fine primo tempo (Fagioli, Kostic e Paredes lasciati fuori per Locatelli e i due ragazzini Iling Junior e Soulè).

Ma Allegri ha ancora lo spogliatoio in pugno? Il dubbio è stato posto dagli studi Rai, da Lele Adani, non certo un suo estimatore. "Quello che dice, lo dice perché avrà il polso dello spogliatoio - ha sottolineato il telecronista -ma non sembra. Lo diciamo dal da fuori, è chiaro, ma non ci inventiamo le partite. Lo diciamo vedendo le partite, senza inventarci nulla perché è da diciotto mesi che osserviamo le partite, da quando Max è in panchina". Il momento societario però incide anche per Adani:"Chiaramente è tutto più grave adesso, dopo questo fardello da cui non si sa ancora cosa uscirà". Al di là delle valutazioni sul lavoro di Allegri, è chiaro che il tecnico livornese rappresenti uno dei punti di riferimento, a cui affidarsi in questo momento difficile.

Certezze smarrite

La Juve che aveva subito 7 gol nelle prime 17 giornate di Serie A non c'è più. I dati parlano chiaro: nelle ultime tre partite la difesa bianconera ha incassato addirittura dieci reti. In campionato ad Allegri era capitato solo due volte in cinque mesi di prendere più di un gol, ora è successo tre volte di fila in poco più di due settimane. Le vittorie di corto muso non aveva impedito di vedere gli episodi nelle otto partite di fila (vinte) senza subire gol.

Di sicuro erano figlie anche del calendario, di gran parate, di legni avversari, gol annullati per questione di centimetri. Sembra chiaro però che se i clean sheet in serie raccontavano una retroguardia più impenetrabile di come era realmente, ma la Juve si era comunque costruita delle certezze là dietro. In due settimane le ha perse tutte. Anche negli uomini: nessuno della retroguardia al momento può sentirsi esente da colpe. Lo si è visto a Napoli soprattutto e anche ieri contro il Monza, errori individuali e di reparto inconcepibili per una difesa come quella bianconera.

Meglio guardarsi indietro?

Classifica alla mano, la Juve si trova a +11 dalla zona salvezza, con il terzultimo posto occupato dal Verona a quota 12 punti ma con una partita in meno, e a -15 dalle ultime due posizioni valide per la Champions League, oggi in condivisione tra Lazio, Atalanta e Milan. Meglio guardare avanti o guardarsi alle spalle? Difficile dirlo. Perchè se è vero che il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni potrebbe ancora togliere la penalità comminata, è anche vero che la penalizzazione in classifica potrebbe anche aumentare visto che la Juve potrebbe finire nuovamente davanti al Tribunale Federale per la "manovra stipendi".

Di sicuro il ko con il Monza fa ancora più male, perché arriva all'inizio di un periodo in cui i bianconeri avrebbero dovuto mettere fieno in cascina contro avversarie più abbordabili. L'unica cosa che può fare la sua squadra è quella di ottenere il massimo numero di punti possibile per far sì che venga almeno scongiurato l'incubo retrocessione, che i tifosi bianconeri non vogliono nemmeno prendere in considerazione. E questo può avvenire solo se tutte le parti riusciranno a calarsi in questa situazione con l'atteggiamento giusto. Già a partire dalla trasferta contro la Salernitana.

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