Qatar 2022

"Troppo leggero, corre velocissimo". Qualcosa che non va nel pallone dei Mondiali?

Dei 41 gol finora segnati in Qatar nessuno è stato realizzato da fuori area. La colpa per qualcuno sarebbe di Al Rihla, il pallone progettato dall'Adidas per Qatar 2022. Ma le polemiche sui nuovi palloni girano da almeno venti anni

"Troppo leggero, corre velocissimo". Qualcosa che non va nel pallone dei Mondiali?

Il pallone dei Mondiali è troppo leggero e i campioni fanno fatica a controllarlo. È il quotidiano Libero a lanciare l'allarme puntando il dito contro la sfera di Qatar 2022, progettata proprio per migliorare la rapidità di gioco e la precisione dei tiri.

D'altronde lo confermano i numeri: dei 41 gol finora segnati in Qatar nessuno è stato realizzato da fuori area. Ma non solo ad esempio, in Arabia Saudita-Argentina, si sono visti due campioni del calibro di Messi e Di Maria non riuscire a fare tre passaggi di fila giusti.

O come il campione belga De Bruyne, re degli assist, fallire miseramente contro il Canada proprio nella sua specialità migliore. Nessuno ne aveva parlato almeno fino a ieri, quando, nell'intervallo di Svizzera-Camerun l'ex calciatore Antonio Di Gennaro, oggi commentatore Rai, ha spiegato che, "questo pallone va molto veloce: il Tango era un'altra cosa", facendo riferimento alla sfera Adidas usata ai Mondiali dal 1978 fino al 1998.

Il pallone dei Mondiali

Si chiama Al Rihla, che in arabo significa "viaggio", è il 14° che l'Adidas porta ai Mondiali. L'intento, oltreché economico e sportivo, è anche umanitario. Sono state promosse iniziative di inclusione e uguaglianza. Il ricavato delle vendite (dai 15 ai 150 euro il costo) sarà donato ai progetti Common Goal e Football Collective che si impegnano per le pari opportunità, i diritti e le questioni sociali. Il disegno e i motivi sono ispirati all'architettura dei palazzi e alle linee delle imbarcazioni tipiche del Qatar con le sfumature che riprendono la bandiera nazionale e i colori della Fifa. La costruzione è eco sostenibile. È infatti il primo pallone ufficiale a utilizzare esclusivamente inchiostri e colle a base d'acqua. La superficie esterna è composta da 20 pannelli in poliuretano. Una sfera che vedremo in tutte le partite della fase a gironi e a eliminazione diretta, ma non in finale. Li ci sarà un suo "gemello": Al Hilm che significa "il sogno". E chissà se, almeno nella finalissima, vedremo un bel tiro da lontano insaccarsi sotto al "sette".

La critica

"Pallone volante". Così lo ha soprannominato Gianluca Torre, un blogger esperto di football, che sui social è stato uno dei primi a notare, nel silenzio generale dei media, come il pallone dei campionati non sia affatto il migliore possibile per una manifestazione del genere. Le differenze sono evidenti ed è proprio Gianluca Torre, sul suo profilo twitter, a farle notare. "Non cambia direzione. Va a velocità supersonica, tende ad alzarsi e a non scendere più. Prende velocità nella gittata, ma poi va giocato basso e sui piedi. Inoltre è difficile il lancio profondo, il controllo è problematico ed è troppo leggero".

Cosa accade ai Mondiali in Sudafrica

Dal T/Shape, il primo utilizzato in Uruguay all'innovativo Fevernova di Giappone e Corea, lo svuluppo dei palloni nel corso degli anni è stato incredibile e ha spesso attirato le lamentele dei calciatori. Ai Mondiali in Sudafrica nel 2010 quando ci fu il "mitico" Jabulani che cambiava traiettoria un po' come il vecchio SuperTele. "Mi sono accorto dal primo giorno che questo Jabulani non andava: il Mondiale raggruppa il meglio del calcio planetario, ai campioni bisogna dare qualcosa di decente. E il nuovo pallone non è decente", disse Gigi Buffon, portiere dell'Italia. Stesso parere poco lusinghiero anche per Iker Casillas, estremo difensore della Spagna, per il quale"sembra uno di quei palloni che si usano per giocare in spiaggia".

"Chi ha fatto questo pallone non ha mai giocato a calcio", disse l'attaccante brasiliano Robinho, "Sembra un pallone da supermercato, un orrore", ribadì l'ex Inter Julio Cesar.

Commenti