La Ue rinuncia alla "digital tax". Ma è inflessibile sulle "fake news"

Bruxelles produce norme e burocrazia ma non tassa i colossi mondiali del web

La Ue rinuncia alla "digital tax". Ma è inflessibile sulle "fake news"
00:00 00:00

I giganti sono il vero specchio di questa lunga stagione. I giganti non conoscono frontiere, il loro orizzonte è globale, si nutrono delle informazioni che gli umani sono felici e inconsapevoli di rivelare e fanno soldi su soldi con i dati. I giganti non pagano tasse nelle loro colonie. Si chiamano Google, Meta, Apple, Microsoft, Amazon, X, LinkedIn e così via. Sono potenti e non rivelano fino in fondo i loro pensieri, la visione del mondo, quel certo scetticismo verso la democrazia occidentale e una tendenza a nascondere sotto i buoni sentimenti una vocazione aristocratica pronta a scivolare verso l'oligarchia. In questi anni sono stati contro Trump e con Trump, con un solo baricentro preciso: la convenienza. Nessun accordo economico globale può fare a meno dei padroni della globalizzazione. L'Europa per più di qualche lustro ha sperato di imporre una "digital tax" su queste mega aziende che assomigliano a super Stati privati. La notizia è che la burocrazia di Bruxelles ha preferito soprassedere. "La scelta - si legge - è stata presa in un contesto politico ed economico complesso, segnato da equilibri diplomatici delicati e dalla necessità di riformulare il bilancio per i prossimi anni". Non c'è molto da stupirsi. L'Europa aveva già fatto marcia indietro sulla "global minimum tax", che di fatto esenta le principali multinazionali americane dalla tassazione mondiale.

I vertici dell'Unione europea dicono che adesso non ci sono le condizioni per trattare i giganti come aziende normali. Questo non significa che Google o Meta non pagheranno proprio nessuna tassa. Si sta pensando infatti a nuove forme di imposizione fiscale, magari sugli scarti elettronici per lavarsi la faccia con la sostenibilità ambientale o una nuova imposta sul tabacco. Sono tasse sui giganti? No, lo sono per tutti. I giganti le pagheranno? No, perché come sempre sfuggono ai balzelli universali. È solo fuffa. Le imposte alternative, e ambientali, servono solo a recuperare un po' di soldi facendo finta che si toccano i giganti. Niente tasse, insomma. Nienter soldi presi ai giganti. C'è però una consolazione. Per fortuna, si fa per dire, l'Europa sarà inflessibile sui diritti. Non cederà di un millimetro sulla "Digital services act-Digital markets act" (che già a leggere come si chiama ci si perde), ma bisogna essere roboanti. È stata definita la nuova costituzione digitale dell'Unione europea. È una sacra promessa, quella di rafforzare i diritti e di creare un ambiente online più sano e sicuro, soprattutto più trasparente. Alla base c'è la solita idea. La società dell'informazione è anche la società della troppa informazione, quella non di qualità, degli algoritmi, della diffusione di teorie cospiratorie e di manipolazioni governative, del bullismo digitale. Il grande pericolo dei pensieri cattivi che vanno estirpati. L'Europa deve disciplinare tutto questo in anticipo sugli altri legislatori mondiali, con l'ambizione di creare linee guida morali a livello globale. È tutto scritto nero su bianco: gli altri sviluppano tecnologie, noi creiamo diritto. È l'autobiografia degli europei: un popolo di dottor Balanzoni.

L'Europa, persevera. Sono decenni che produce diritto, norme su norme, carte su carte, burocrazia su burocrazia, con la beffa di non riuscire davvero a tutelare chi davvero subisce torti.

È un paradosso diabolico.

La politica europea, si spera almeno in buona fede, nutre l'ambizione di difendere la libertà e la democrazia contro la malafede, la falsità, le infiltrazioni di governi autoritari e specializzati in "fake news", il guaio è che non lo fa cercando reati concreti, ma con una deriva orwelliana che punta a punire non le azioni ma il pensiero. È così che si finisce per rispondere alle minacce autoritarie con una burocratizzazione normativa.

Mark Zuckerberg per vendetta toglie la pubblicità su politica, elezioni e temi sociali.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica