Bova e gli audio rubati. Un amico della Ceretti indagato per estorsione

Federico Monzino, pr milanese, avrebbe scritto all'attore minacciandolo di pubblicare le chat

Bova e gli audio rubati. Un amico della Ceretti indagato per estorsione
00:00 00:00

Chat private dell'attore Raoul Bova diffuse in rete. Indagato per tentata estorsione un pierre milanese amico di Fabrizio Corona e della modella Martina Ceretti. Secondo "il re dei paparazzi" sono stati Federico Monzino e la Ceretti a ricattare Bova minacciandolo di far uscire i "vocali" che lui, però, ha reso pubblici commettendo una violazione della privacy. E la Procura di Roma apre un fascicolo per tentata estorsione.

Al centro dell'inchiesta, dunque, messaggi privati, molto intimi, fra Bova e la Ceretti. A ricostruire la vicenda lo stesso Bova assieme alla polizia postale. Tutto comincia con un messaggio da un numero che l'attore non conosce in cui si annuncia di essere in possesso di audio fra lui e la Ceretti a dir poco compromettenti. Non solo. Il personaggio misterioso avverte che le chat potrebbero essere rese pubbliche. Non c'è una richiesta precisa di denaro ma tutto fa pensare a un ricatto. Bova non reagisce. Passano i giorni e il 21 luglio le conversazioni vengono diffuse attraverso il podcast Falsissimo di Corona, già condannato per estorsione, possesso e smercio di denaro falso. Manco a dirlo scoppia uno scandalo e Bova denuncia la vicenda. Si scopre che il numero da cui è partito il primo messaggio è intestato a un prestanome.

Intanto Bova querela Corona, responsabile di aver pubblicato dati sensibili, chat private che non possono essere rese pubbliche. Secondo il garante della privacy, difatti "è vietato pubblicare o condividere colloqui privati e chi subisce un illecito può rivolgersi al giudice o al garante che applicherà sanzioni pecuniarie". Pur non essendo ancora indagato, la Procura di Roma starebbe valutando per Corona il reato di ricettazione, in quanto le chat in suo possesso, da lui rese note, sarebbero frutto di un vero e proprio furto. Da valutare se le stesse siano state hackerate alla modella 23enne, come sostiene lei, oppure siano state cedute a Monzino, in contatto con Corona, per estorcere denaro a Bova. La Ceretti, dal canto suo, ha rimosso il suo profilo Instagram dissociandosi dall'accaduto. Secondo gli inquirenti Corona si sarebbe recato da Monzino e lì ci sarebbe stata una telefonata fra il padrone di casa e la modella, che nega, però, di aver girato i file audio all'amico comune. A coordinare le indagini della postale il pm Eliana Dolce, che ha disposto il sequestro del cellulare della Ceretti per ricostruire la catena dei messaggi inoltrati dall'influencer al pr e da questi a Corona.

Una querelle che coinvolge, e stravolge, la vita privata dell'attore e la sua compagna Rocìo Munoz Morales. Da una parte il legale di Bova, David Leggi, precisa: "Raoul e Rocìo sono separati di fatto da tempo e si alternano nella cura delle figlie. Il credere a coloro che, senza avere la certezza del vero e per meri fini di lucro, non esitano a stravolgere l'esistenza altrui, dimentica il rispetto dovuto ai quattro figli, trascurati da chiunque abbia voluto spargere questo fango mediatico". D'altro avviso il legale dell'attrice, Antonio Conte: "La signora Morales Munoz nega quanto affermato dal signor Bova.

È assolutamente falso che vi sia una separazione di fatto. La mia cliente ha appreso dai media quanto accaduto nelle ultime ore. È rimasta senza parole e ha una sola volontà: proteggere le proprie bambine da questo tanto improvviso quanto doloroso clamore".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica