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Under 20, il sogno Mondiale dell'Italia si ferma in finale: trionfa l'Uruguay

Nella finalissima di La Plata (Argentina) la formazione sudamericana piega 1-0 gli azzurrini all'86' con Luciano Rodriguez: è il suo primo titolo iridato di categoria.

Under 20, il sogno Mondiale dell'Italia si ferma in finale: trionfa l'Uruguay
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Evidentemente non è proprio un periodo fortunato per le finali di calcio disputate dall'Italia. Nel giro di dodici giorni, infatti, arriva la quarta sconfitta nell'atto conclusivo di una competizione internazionale tra club (Roma, Fiorentina, Inter) e Nazionale Under 20. Rimane comunque la grandezza del percorso affrontato dagli azzurrini allenati da Carmine Nunziata, che si arrendono nella finale Mondiale contro un ottimo Uruguay a quattro minuti dalla fine dei tempi regolamentari: il decisivo (e meritatissimo) 1-0 porta la firma di Luciano Rodriguez. Dopo la terza posizione del 2017 e il quarto posto del 2019, la medaglia d'argento è comunque il risultato migliore raggiunto dalla Nazionale di categoria e ribadisce la buona caratura del movimento giovanile tricolore. Niente primo titolo iridato della storia al debutto assoluto in una finalissima a un Campionato del Mondo Under 20. Ma, dei quattro ko - tra Champions, Conference ed Europa League e Mondiale -, è quello in cui si può recriminare di meno.

Under 20, una finale complicata e la resa nel finale

All'Estadio Unico Diego Armando Maradona di La Plata (Argentina) l'Uruguay sceglie di fare subito la partita e mette in seria difficoltà gli azzurri, costretti ad alzare le barricate in difesa e a giocare di rimessa. In sostanza l'Italia non crea mai un0azione offensiva nel primo tempo, mentre i sudamericani si rendono pericoloso in due occasioni: al 23' il portiere Desplanches s'inventa una prodezza miracolo sul colpo di testa di Duarte, mentre al 40' l'intesa tra Rodriguez e lo stesso Duarte si stoppa a centimetri da una deviazione che poteva regalare il vantaggio. La ripresa riparte con una novità in formazione (Zanotti per Faticanti): la nostra Nazionale tenta di uscire alzando un po' il baricentro. Nunziata capisce che c'è bisogno di forze fresche e al 56' effettua una doppia sostituzione: fuori Ambrosino e Pafundi, dentro Montevago ed Esposito.

A 10 minuti dalla fine il match si surriscalda: Prati commette un fallo su Diaz a centrocampo e l'arbitro lo spelle subito. A un esame più attento, il provvedimento sembre eccessivo per quanto effettivamente accaduto. Il fischietto va a rivedere l'episodio al Var e torna sui suoi passi, optando per un più corretto cartellino giallo ai danni del numero 4. Ma, all'86, la sifda si decide definitivamente: sugli sviluppi di un corner, un rimpallo favorevole spedisce la palla sopra la testa di Luciano Rodriguez, che dentro l'area piccola trova il colpo che abbatte il muro di Desplanches. Non bastano poi i dodici minuti di recupero per cambiare le sorti e così l'Uruguay festeggia il suo primo titolo iridato di categoria.

Che cosa lascia questo Mondiale in eredità a Mancini

Gli azzurrini si fermano dunque sul più bello al termine di un'emozionante cavalcata, caratterizzata dal successo all'esordio sul Brasile e poi dalle schiaccianti affermazioni nella fase a eliminazione diretta contro Inghilterra, Colombia e Corea del Sud. L'Italia ritorna comunque a casa con la consapevolezza di avere a disposizione almeno tre ottimi giocatori per il futuro: Cesare Casadei, capocannoniere del torneo con 7 gol segnati in 7 partite disputate (e vincitore quindi della Scarpa d'Oro), Tommaso Baldanzi e Simone Pafundi (classe 2006), pupillo di Roberto Mancini). Loro sono stati indubbiamente gli elementi che si sono messi maggiormente in luce in queste settimane del torneo, senza sottovalutare il resto di una rosa apparsa certamente di buon livello.

Infine, una curiosità. La giornata dell'11 giugno 2023 (sportivamente parlando) sarà da dimenticare per la famiglia Esposito: i tre fratelli - Sebastiano, Salvatore e Francesco Pio - hanno infatti perso le loro sfide finali con le loro rispettive maglie.

Il primo, con il Bari, è stato beffato in pieno recupero dal Cagliari e ha mancato la promozione in Serie A, il secondo è retrocesso in B con lo Spezia mentre il terzo (per l'appunto) non ha sollevato la Coppa del Mondo Under 20. Tutti e tre, tuttavia, avranno sicuramente diverse altre possibilità di riscatto vista la giovane età.

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