LA CALDA ESTATE/ Cani abbandonati, grazie al microchip raffica di denunce

La traccia elettronica consente di risalire ai proprietari. I controlli e le campagne di sensibilizzazione hanno consentito comunque una riduzione del 40 per cento degli abbandoni

Sono ben duecentocinquanta, contro le quindici dell'estate scorsa, le denunce presentate o in fase di presentazione da parte dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) a carico di altrettanti proprietari di cani abbandonati su strade ed autostrade italiane nei primi dieci giorni di agosto. Le denunce, informa l'associazione, riguardano prevalentemente cani abbandonati in Lombardia, Toscana,Molise,Lazio,Veneto, Campania e Sicilia, i cui proprietari sono stati individuati grazie alla lettura del microchip.
Per una quindicina di persone proprietarie di cani ritrovati in cattivo stato di salute si configura anche il reato di maltrattamento di animali. «Rispetto allo scorso anno - afferma Lorenzo Croce, presidente dell'Aidaa - in cui complessivamente abbiamo potuto denunciare solamente quindici automobilisti scoperti mentre abbandonavano i cani in autostrada, quest'anno il numero delle denunce è salito in maniera vertiginosa, in quanto i cani che vengono individuati e ritrovati dopo le segnalazioni che riceviamo hanno in buona parte il microchip».
«Quindi - continua Croce - è facile scoprire se si tratta di un cane scappato, come avviene in almeno un terzo dei casi, e quindi semplicemente da riconsegnare al proprio padrone, oppure scoprire se si tratta di un cane abbandonato. In questo caso scatta da parte nostra in automatico la denuncia nei confronti del proprietario del cane, dopo una verifica per scoprire se il proprietario è di fatto anche colui che detiene il cane realmente.

Si tratta di un altro importante passo in avanti verso la diminuzione degli abbandoni, che nonostante qualche leggero incremento in questo fine settimana - conclude - è in calo costante, mediamente di almeno il 40% rispetto allo scorso anno su tutto il territorio nazionale».

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