Roma - Sul taglio degli stipendi Rai, per ora non parla: «Porterò l’emendamento in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. Ne discuteremo allora». Ma sul calcio, Bob «mani di forbice» Calderoli parla eccome. «Se tutti faranno sacrifici, il disagio si ridurrà. Sarebbe perciò opportuno - dice il ministro per la Semplificazione - che la Federazione riducesse i premi previsti per gli azzurri in Sudafrica. E sarebbe bene che anche le società abbassassero gli ingaggi, che stridono con l’attuale situazione economica».
Ma così la squadre italiane si indebolirebbero nelle competizioni europee. «Io ho dei dubbi a ritenere l’Inter italiana - risponde Calderoli -. Una società che vince lo scudetto senza italiani, che conquista la Champions League facendo giocare due minuti Materazzi, che ha uno straniero pure come allenatore... Sarebbe più giusto investire nei vivai di casa piuttosto che comprare all’estero il prodotto finito». Il superinterista Ignazio La Russa gli risponde piccato a stretto giro di posta: «Si occupi della Padania. Calderoli mi piace molto più come ministro che come commentatore sportivo. Le sue conoscenza in materie si limitano alla vittoria della Padania contro non so quale squadretta borbonica».
Scherza con i santi, ma lascia stare i fanti in calzoncini. Eppure nella sua pittoresca battaglia il ministro leghista stavolta non è solo. Al suo fianco la sua collega francese allo sport, Rama Yade, che invita i blues «alla decenza» e al risparmio. La Francia infatti ha scelto come quartier generale il lussuoso Pezula Resort Hotel & spa di Knysna, sull’Oceano Indiano, dove le stanze partono da 595 dollari in bassa stagione. «Un eccesso in tempo di crisi», sostiene la Yade: la Spagna, tanto per fare un esempio, ha scelto come ritiro un campus universitario.
Dunque anche Cannavaro e soci, per il ministro, dovrebbero darsi una ridimensionata. «La Federcalcio potrebbe ridurre i premi e i giocatori rinunciarvi a titolo onorifico. Il mio è solo un appello al buon senso, rivolto pure alle società, considerato che il Cip 6 ha drogato il mercato». Il Cip 6 è una delibera del Comitato interministeriale prezzi che stabilisce degli incentivi per la produzione di energia pulita: e visto che anche le raffinerie percepiscono il bonus, l’allusione a Moratti è evidente. «Mentre sugli stipendi non possiamo intervenire, sul Cip 6 sì», insiste Calderoli.
Immediata la seconda replica dell’ultrà nerazzurro La Russa: «La proposta è giusta ma un po’ demagogica, perché lo Stato non può intervenire in attività private. Quello che è incomprensibile è l’attacco all’Inter». Seccato pure Gigi Buffon: «Se Calderoli mi spiegasse che fine farebbero i nostri soldi, ci farei un pensierino. Non capisco perché i politici cavalchino sempre i Mondiali per fare certe sparate, salvo fare retromarcia se poi vinciamo». Angelo Palombo ribalta il problema: «Premi? Io per vincere i Mondiali pagherei di tasca mia». E Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori: «Idea non male. Perché non comincia lui a ridursi lo stipendio?».
Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd, parla di «demagogia d’accatto: la riduzione degli ingaggi sarebbe una misura irrilevante».
Il dipietrista Massimo Donadi invece gli dà ragione: «È giusto che le società taglino gli ingaggi, ma servono interventi strutturali». Sta con Calderoli anche il Codacons. «Certi stipendi - commenta Carlo Rienzi - sono uno schiaffo a migliaia di famiglie».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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