Eleonora Barbieri
da Milano
Persino Papa Benedetto XVI si è dovuto difendere dal troppo sole con una tendina sopra la sua finestra, ieri, durante lAngelus in piazza San Pietro: il caldo di questi giorni, infatti, non accenna a fermarsi e, anzi, sembra destinato ad aumentare, almeno fino a metà settimana. Anche ieri si sono registrate temperature elevate lungo tutta la penisola, soprattutto al centro-nord: il picco si è raggiunto nellAlessandrino, con i 38,2° di Spineto Scrivia. Il Piemonte è stato tormentato anche dallafa: i torinesi si sono svegliati, allalba di ieri, con un tasso di umidità pari al 93 per cento, poi diminuito nel corso della giornata.
Il clima torrido di fine giugno ha già fatto sette vittime: lultimo, un turista austriaco, colto da malore laltro ieri mentre passeggiava lungo il litorale di Jesolo. E le previsioni non sono incoraggianti, anzi: fino a giovedì minacciano una cappa ancora più intensa di afa sulle regioni della Val Padana. Per questo la Protezione civile ha già lanciato lallarme in alcune città, segnalando situazioni a rischio per la salute, soprattutto degli anziani. Il sistema di monitoraggio prevede diversi livelli di allarme, fra i quali quello rosso (molto alto) e quello arancione (alto): soglie già scattate in alcuni centri, come Milano, Bologna, Torino e Brescia.
Nel capoluogo lombardo lallerta rimane, per tre giorni, fissa sul livello 2, quello di «preallarme»: mobilitati gli ospedali anche se, finora, i presidi di pronto soccorso non hanno segnalato afflussi superiori alla norma e anche il 118 ha confermato un quadro stabile, lontano dai picchi raggiunti nellestate del 2003. Le Asl milanesi hanno comunque messo a punto un «piano anticaldo» per fornire al servizio di pronto soccorso bollettini aggiornati sul rapporto temperature-tasso dumidità previsto per il giorno seguente: così, se dovesse scattare lemergenza, il 118 provvederà ad incrementare il numero di ambulanze. Nel frattempo, la Regione ha già chiesto alle cliniche private di mettere a disposizione posti letto in caso di urgenza. Allarme massimo a Bologna, almeno fino a stasera e allerta arancione a Brescia e Torino; mentre la situazione è meno preoccupante a Genova, Roma e Napoli. Il ministro della Salute Francesco Storace ha annunciato che il piano nazionale di prevenzione e contrasto degli effetti del caldo è già partito, in collaborazione con la Protezione civile ed è già operativo il numero verde per segnalare le situazioni a rischio: basta digitare il «1500».
La preoccupazione maggiore riguarda la siccità, che rischia di attanagliare le campagne in molte regioni del Nord. La condizione dei bacini idrici è talmente critica da spingere il capo del dipartimento Guido Bertolaso a lanciare un avvertimento: «Possiamo tirare al massimo fino a metà luglio - ha dichiarato -. E nel frattempo sperare che piova, perché se non arriva un po di acqua dal cielo la situazione al Nord può diventare drammatica». Di qui lappello di Bertolaso: «Risparmiate lacqua, fate docce più brevi e imparate a chiudere i rubinetti mentre lavate i denti. Ogni goccia è preziosa in unestate come questa». Il Po, in alcune zone, ha già raggiunto livelli di magra pari al 2003, il Lago Maggiore è sceso di 19 cm in soli otto giorni, le acque del Lago di Como potrebbero arrivare a -40 cm sotto lo zero idrometrico. Insomma, riserve a rischio, per lagricoltura ma, anche, per le centrali e per gli stessi cittadini, se il clima non concederà un po di tregua.
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