Andrea Indini
da Milano
Non passa giorno senza black out: da una settimana vie o interi quartieri di Milano restano al buio (in alcuni casi per ore) a causa dei guasti alla rete. Ieri, nella giornata più calda registrata questanno in città (37 gradi di massima, ma quelli percepiti per effetto dellumidità sono stati 40) a spegnersi è stato dapprima il centro. Nel primo pomeriggio è toccato alla zona vicino a Piazza Affari, poi a quella vicino a piazza Cadorna. Il black out si è esteso anche alla periferia nord-est e alle vie tra piazzale Loreto e Porta Venezia.
Inevitabili le proteste di baristi, aziende e cittadini. Il Codacons, dopo i blocchi a ripetizione degli ultimi giorni, ha presentato un esposto in Procura. Si contesta lincapacità dellAem, lazienda che porta lelettricità nelle case dei milanesi, di garantire un servizio pubblico. Non basta. Contro lazienda elettrica milanese si stanno muovendo anche i cinesi. I black out scattati lunedì in zone diverse della città (sono stati più di venti) hanno costretto gli organizzatori del concorso di bellezza «Miss China in Italy» a rinviare lo spettacolo in programma quella sera in una discoteca della città. Ora promettono denunce e chiedono un risarcimento.
A causare i guasti alla rete sono stati il caldo e i consumi, schizzati verso lalto per colpa dei condizionatori. A farne le spese sono state dapprima le centraline che trasformano la corrente da media a bassa tensione, poi i cavi stessi, «fusi» dal caldo. «Guasti isolati, per risolvere i quali siamo al lavoro», ha spiegato lAem. Anche la sfortuna ci ha messo del suo. Una zona di Milano sabato è rimasta al buio perché una ruspa al lavoro in un cantiere ha tranciato dei cavi.
Lenergia - assicura il Grtn, il gestore nazionale della rete - sta arrivando regolarmente a Milano come nel resto dItalia. I problemi, finora, sono stati interni alla città. La Lombardia assorbe da sola un quarto dellelettricità del Paese. Ieri si è toccato il picco più alto dellanno. La colpa è soprattutto dei condizionatori. Gli esperti ragionano in termini di potenza: i condizionatori ne assorbono quanto dieci televisori. Averne uno acceso in casa - spiegano - è come stare con ferro da stiro, lavatrice e scaldabagno in funzione nello stesso momento. Un dato lo conferma: in città, come nel resto dItalia, i picchi di consumo da sempre si registravano a dicembre. Negli ultimi anni, invece, le punte vengono raggiunte destate. Il 2003 è stato lanno più critico: le zone della città per più giorni si spensero a turno (il blocco in quel caso era programmato) per limitare i consumi. E non cè solo il problema degli spegnimenti.
I milanesi da qualche giorno devono fare i conti con un altro inconveniente: la mancanza dacqua. Il problema non è legato alla falda (quella di Milano è molto più «ricca» che in passato) quanto agli impianti dei condomini, incapaci di «pompare» lacqua fino agli ultimi piani per colpa - ancora una volta - dei consumi. Le troppe docce, insomma, hanno mandato in crisi gli impianti. La situazione dovrebbe migliorare nei prossimi giorni. Gli esperti prevedono già per oggi larrivo di qualche pioggia in città e in molte altre zone della Lombardia.
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