Allora ecco che l’obiettivo è raggiunto: lasciare lo spettatore con i brividi, disorientato, impegnato a chiedersi perché. D’accordo, il video di Fermi senza forma piomba a sangue freddo introdotto da un riff di chitarra che ha la tensione del miglior rock anni Settanta, aggressivo, epico, notturno. Ma è il gioco di immagini a scandire il ritmo, è l’alternanza quasi perfida tra i primi piani di Francesco Sarcina (il cantante che ora sfoggia capelli e barba stile isola di Wight), e le scene tratte dal cortometraggio Il palombaro a creare la trama che non c’è. Nel mezzo di una svolta artistica coraggiosa e probabilmente senza precedenti in Italia, le Vibrazioni sono in fuga dallo stereotipo della band per ragazzini e provano a mettersi in mostra per come sono ora: gli alfieri della nuova psichedelia. E così è arrivato a proposito questo cortometraggio, Il palombaro, girato da Murgese e premiato al Festival di Bellaria nel 2004 perché è il trionfo dello splatter e del noir: la storia di un vecchio che rapisce le sonnambule.
In due giorni di lavoro, Sarcina e il direttore della fotografia Marco Brindasso hanno ricucito primi piani e fotogrammi per mettere i brividi senza dare il perché. A spiegarlo sarà poi il cd (che appunto è uno dei più attesi dell’anno).LE VIBRAZIONI - Fermi senza forma
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