Cameron contro Oxford: «Ammesso un solo nero»

Londra È l’ultima battaglia di David Cameron. Niente meno che l’ateneo più famoso del pianeta e d’Inghilterra. Il premier britannico ha attaccato: «Ho visto da poco i dati sulle iscrizioni all’università di Oxford. L’anno passato solo un nero è stato ammesso: trovo che sia una vergogna». Il primo ministro non si è fatto scrupolo del fatto di essere un ex studente dell’ateneo. Si è lanciato nella bufera, che è scoppiata in pieno, perché da Oxford non hanno aspettato a replicare: i calcoli sono sbagliati, i ragazzi neri ammessi nell’anno accademico 2009-2010 sono 41. Immediata richiesta di pubbliche scuse. Ma Cameron non ci pensa neppure a correggersi. Secondo Downing Street, al di là dei numeri, il principio resta valido: le migliori università del Regno Unito accettano troppi pochi ragazzi provenienti da minoranze etniche o dalle scuole statali.
La disputa si basa su un dato emerso dopo una richiesta del laburista David Lammy. «Il rapporto dice chiaramente che nel 2009 Oxford ha ammesso solo un nero di origine caraibica» ha detto un portavoce di Cameron. «Il premier faceva riferimento a quel dato». Ma per l’università quel valore è fuorviante: sono entrati anche 27 studenti che si sono definiti neri africani e altri 14 classificati come «razza mista». E Oxford ha tenuto a precisare che quell’anno solo 452 studenti neri in tutto il Paese hanno raggiunto i voti minimi richiesti per poter fare domanda d’iscrizione all’ateneo. Ma secondo il premier i numeri sono comunque troppo bassi. «Dobbiamo fare meglio» ha poi detto Cameron incalzato sulla riforma dell’università varata dal governo, vero fulcro della questione e al centro di molte polemiche nel Regno Unito.

«Io credo che con il nuovo sistema, che chiede ai laureati di ripagare il debito solo quando iniziando a guadagnare più di 21mila sterline l’anno lorde, potremo aiutare le persone ad entrare nelle migliori università del Paese».

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