Cameron fa lo sgambetto allo Squalo

Il sogno sfuma quando arriva la notizia dell’accordo bipartisan tra governo e opposizione. Il paradosso è che è proprio Skynews britannica a dare l’anticipazione. La politica affonda lo Squalo: anche i due partiti di governo, conservatori e liberaldemocratici, voteranno oggi la mozione proposta dai laburisti, secondo la quale «è nell’interesse pubblico che Rupert Murdoch e News Corporation abbandonino l’offerta per BskyB». Un pressing squisitamente politico, che di per sé non è in grado di fermare l’acquisizione della tv vi satellite da parte del magnate, ma che è un avvertimento: a Westminster e Downing Street lo Squalo non fa più paura. A fare più paura è la rabbia crescente dell’opinione pubblica per le intercettazioni illegali.
A questo punto l’affare BSkyB potrebbe davvero essere al capolinea. Il sacrificio del News of the World non è bastato. Rupert Murdoch e il suo impero sono con le spalle al muro. Le indagini hanno aperto una voragine, gli inserzionisti continuano a fuggire, gli azionisti sono in rivolta, ma stavolta è la politica che accoltella il tycoon. E rischia davvero di fargli meditare la grande fuga dalla Gran Bretagna dopo l’assalto degli anni d’oro. «La decisione finale (sull’acquisto di BSkyB) spetta a News Corp - spiega il portavoce del premier Cameron - ma ci aspettiamo sempre che la gente prenda sul serio quello che dice il Parlamento». Insomma, Murdoch è avvisato: se deciderà di andare avanti non solo lo farà senza l’appoggio di governo e Parlamento, ma la sua mossa sarà letta come una sfida alle istituzioni.
A farsi portavoce del voltafaccia di Westminster è il leader laburista Ed Miliband, forte del fatto che il suo mentore, l’ex premier Gordon Brown, è stato una delle vittime più illustri del sistema Murdoch: intercettato per quasi dieci anni, un periodo in cui la sua segreteria telefonica, i suoi conti bancari, persino i referti medici del figlio malato sono stati passati al setaccio dagli hacker al soldo dei giornali del magnate. «Ci sono momenti in cui la Camera deve farsi avanti e parlare a nome del pubblico - spiega Miliband -. Abbiamo detto che l’acquisizione di BSkyB non deve procedere fino a quando le inchieste saranno terminate. Il modo più semplice per arrivare a questo è che Murdoch riconosca i sentimenti del pubblico e il volere del Parlamento e ritiri la sua offerta».


Per circa due decenni i principali partiti sono stati alla corte del magnate australiano, ora gli voltano le spalle e chiedono al presidente di News Corp, al figlio James e alla pupilla Rebekah Brooks di presentarsi a testimoniare davanti alla commissione Cultura, Media e Sport. I tre leader Cameron, Miliband e Clegg si incontreranno stasera per discutere delle inchieste aperte sul caso. La politica fa fronte comune. Lo Squalo non fa davvero più paura.

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