Cameron non fa il miracolo: «Sanctum 3D» è un polpettone

Il cinema è, in molti casi, questione di marketing. Una buona campagna stampa, qualche frase azzeccata ed ecco che un film che non meriterebbe di entrare, non diciamo nei dieci ma neanche nei primi trenta, si ritrova nei posti più importanti degli incassi. Prendete, come esempio, Sanctum 3D, dove il nome di James Cameron, re Mida degli incassi, è stato appiccicato in ogni dove pur limitandosi lui a produrlo. La gente si è illusa di andare a vedere una pellicola come Avatar ma si è ritrovata tra le mani una noia che più mortale non si può. Oltretutto, con il sovrapprezzo dell’inutile 3D che vale il biglietto maggiorato solo quando la protagonista rimane in mutandine e reggiseno. Eppure, a livello nazionale ha chiuso al secondo posto nel weekend mentre a Genova, per ora, è quinto ma scontando meno giorni di programmazione rispetto agli altri. La storia degli speleologi rimasti intrappolati in una caverna senza apparente via d’uscita può emozionare nei primi minuti; poi, complici anche le morti, spesso rasentando il comico, che si susseguono tra i protagonisti è silenzio assoluto interrotto solo dal russare di qualche spettatore.


I più visti a Genova nell’ultima settimana:
1) Femmine contro maschi; 2) Qualunquemente; 3) Il discorso del re; 4) Immaturi; 5) Sanctum 3D; 6) I fantastici viaggi di Gulliver; 7) Che bella giornata; 8) Gianni e le donne; 9) Burlesque; 10) La versione di Barney.

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