da Roma
Si può fare molto di più. La Sinistra Arcobaleno si accinge a partire con la campagna elettorale, già chiaramente mirata sullavversario principale: il Pd di Veltroni. «Il nostro non è un programma ecumenico - spiega Bertinotti -, ma lunico di parte. Con Veltroni ci giochiamo la partita».
Il candidato premier della Sa conferma che dopo la campagna elettorale non resterà leader di partito e che per la nuova sinistra l«arcobaleno» va benissimo. Nessuna nostalgia di falce e martello: «Anche Togliatti e Nenni nel 48 andarono con il simbolo di Garibaldi». Bertinotti ammette che lo scenario non è tra i più confortanti («Cè poco da ridere, i tempi non sono così vocati allallegria») e lo attribuisce alla «delusione» di una sinistra che «ha pagato il realismo di Prodi». Se la strada è sicuramente in salita, la Sa reagirà alla «pressione di un duopolio ossessivo Pd-Pdl, che inquina la scena politica». Il punto debole di Veltroni, attacca Bertinotti, sta «nellindeterminatezza dei contenuti: il Pd è un contenitore in cui stanno il bianco e il nero, con il tentativo di tenere insieme quel che insieme non sta».
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