La campagna di Maroni: «Momento duro, donate il sangue»

Sabrina Cottone

«Oggi c'è una nuova, drammatica emergenza. Manca di nuovo sangue per le trasfusioni». È arrivata anche Pubblicità Progresso a segnalare la mancanza di donatori ormai diventata endemica. Manca il sangue. E se il picco negativo è stato toccato a causa dell'influenza, che ha atterrato anche chi con regolarità stende il braccio per aiutare chi è in difficoltà, il tema in realtà riguarda tutti i giorni dell'anno. È la cultura del dono che sta sparendo oppure è solo scarsa consapevolezza di quanto ci sia bisogno di sangue? «Donate sangue» è l'insolito appello rivolto ai cittadini anche dal presidente della Regione, Roberto Maroni, che con la giunta si è fatto promotore della campagna di sensibilizzazione «Emergenza sangue. Donalo anche tu».

Non sono pochi gli ospedali ormai costretti a far arrivare sangue da fuori. «È un momento particolarmente delicato e per questo rinnoviamo l'invito alla donazione. La solidarietà e l'aiuto agli altri sono nella nostra tradizione» le parole di Maroni. Il presidente ha dato anche indicazioni pratiche: ci si può rivolgere ai servizi di Immunoematologia e Medicina trasfusionale presenti negli ospedali oppure alle associazioni e federazioni di donatori volontari, come Avis, Croce Rossa, Fidas, solo per citare le più note.

Nel 1971 e poi nel 1972 fu proprio una storica campagna di Pubblicità Progresso a lanciare l'allarme su quanto il mercato nero del sangue fosse fiorente negli ospedali. Un bambino di otto anni operato al cuore mentre una sacca lentamente si svuotava. Quest'immagine riuscì a smuovere molti: in alcune zone il sangue raddoppiò e il numero dei donatori aumentò del 40 per cento.

Anche oggi la campagna, anzi le campagne, hanno l'obiettivo di far aumentare il numero delle prime donazioni, di trasformare in donatori abituali quelli occasionali, di sollecitare un miglioramento delle strutture di prelievo. L'assessore al Welfare, Giulio Gallera, cerca anche di dare il buon esempio: andrà a donare questa settimana. Chissà, forse qualcuno proverà a imitarlo.

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