Un prevedibile e generale coro di no contro la presenza dei rom nei comuni a nord della capitale. Morlupo, Rignano Flaminio, Bracciano, Anguillara, Trevignano, Sacrofano, SantOreste, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Castelnuovo di Porto e Fiano romano hanno preso la stessa posizione: niente accampamenti sotto casa. La richiesta del prefetto di Roma, in qualità di Commissario per lemergenza nomadi nel Lazio, di individuare aree per lallestimento dei campi Rom è stata dunque rispedita seccamente al mittente.
Le ragioni variano dalla mancanza di aree idonee ad ospitare i campi allimpossibilità di garantire servizi essenziali ai nomadi, ma soprattutto dalla contrarietà della popolazione residente ai presunti danni che la presenza dei rom avrebbe sulleconomia locale. Tutti, inoltre, sostengono di non avere i mezzi necessari per fronteggiare i problemi di ordine e sicurezza pubblica.
Alcuni sindaci, come quelli Bracciano e Anguillara, hanno risposto «no» con una semplice lettera, altri si accingono a farlo con delibere di giunta o di consiglio comunale. Le risposte negative già inviate al prefetto di Roma sono una quindicina. Molte altre saranno comunicate nei prossimi giorni e comunque entro la fine di gennaio.
E vista «lindisponibilità secca e chiara dei comuni di Roma nord ora si proceda rapidamente alle espulsioni», ha dichiarato polemicamente Luigi Camilloni, presidente dellOsservatorio Sociale. «Il coro di no dei comuni di Roma Nord pone fine allipocrisia generale sulla questione dei nomadi - continua Camilloni -. Nessuno, e in primis la popolazione, per varie ragioni non li vuole avere sotto casa». «Vorrei lanciare lennesima provocazione a tale riguardo - conclude -.
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