Roma

«Il Campidoglio? Alla deriva verso l’illegalità»

Rita Smordoni

Sarà Fabio Sabbatani Schiuma il primo esponente politico del centrodestra ad aprire la campagna elettorale a Roma: «Se il candidato sindaco della CdL non arriva, io intanto inizio la mia corsa», annuncia sornione. Per la verità bisognerebbe dire che Sabbatani Schiuma ha iniziato la rincorsa già da quasi 5 anni, all’indomani delle elezioni 2001. Non si è fermato neppure la scorsa estate, quando un grave incidente in moto lo portò dritto in ospedale con un numero imprecisato di ossa rotte. Ed ora eccolo bruciare i tempi, con largo anticipo. Il primo appuntamento è per stasera al ristorante La Fattoria. Sono annunciati, fra i partecipanti, il ministro della Salute Francesco Storace, il coordinatore di An nel Lazio Francesco Aracri, l’europarlamentare Alessandro Foglietta, i deputati Carmelo Briguglio e Antonio Pezzella, il leader del Trifoglio Alfredo Iorio, il capogruppo della Lista Storace Fabio Desideri, il presidente romano di An Vincenzo Piso, la capogruppo di Legalità&Giustizia sociale Donatella Poselli.
Dal 1997 consigliere comunale di An, da 10 anni fedelissimo di Storace, fondatore di Radio Cuore Tricolore, Sabbatani Schiuma ha vissuto tutta la parabola che ha portato il Campidoglio, con l’avvento di Veltroni, nelle braccia della sinistra estrema. Sono finiti i tempi del dialogo con questa maggioranza? «I Ds sono ormai ostaggio di Action e della sinistra antagonista di D’Erme, mentre il centro dello schieramento che guida il Campidoglio è diventato una sorta di riserva indiana dove spadroneggiano gli ascari della politica. Veltroni è una primadonna che, fra inaugurazioni e concerti, vive un delirio di onnipotenza da tardo romano impero. Come si fa a dialogare?».
A proposito di Action, il presidente del X Municipio, Medici, si è spinto fino a requisire la proprietà privata. Un gesto che lo porterà davanti al magistrato, che però nessuno della maggioranza ha stigmatizzato. «Veltroni ha fallito sulla politica della casa, e ora finge di non vedere. Nella giunta il solo Minelli ha preso le distanze da Medici, ma di fatto è connivente con questi atti visto che il Campidoglio ha istituzionalizzato gli sportelli di Action da cui partono le okkupazioni. Stiamo assistendo ad una deriva verso l’illegalità».
E in questo clima esasperato, Sabbatani, che cosa scriverà nel suo programma per convincere gli elettori a darle il voto? «Cinque-sei punti, molto chiari. In cima l’abolizione dell’Ici sulla prima abitazione, con l’avvio di un reale programma per la costruzione di case popolari. La tolleranza zero verso nomadi e clandestini. Infine, la cancellazione delle liste d’attesa negli asili nido mediante la costruzione di nuovi edifici, la manutenzione seria delle strade e la pulizia giornaliera da parte dell’Ama di tutte le periferie».
Sul trasporto pubblico il Campidoglio è in chiaro affanno. Perfino il dossier Ecosistema Urbano di Legambiente, di due giorni fa a Milano, rimarca la fuga di passeggeri dagli autobus di Veltroni. «Dal 1993 ad oggi la velocità commerciale dei bus a Roma è in calo, la nostra è la capitale più lenta d’Europa. Inutile che Veltroni finga di ignorarlo. I mezzi di trasporto sono pochi, malridotti e affollati. Ad allontanare gli utenti è anche la mancanza di adeguati parcheggi di scambio». A Roma 10mila bambini restano esclusi dagli asili nido. «Altre promesse elettorali del sindaco, purtroppo miseramente fallite. Le proposte del centrodestra per migliorare la ricettività, costruire nuovi asili, sono state tutte sistematicamente bocciate. Alla fine ci hanno rimesso i bambini». La periferia nasconde una massa sterminata di immigrati, rom, sbandati. Una bomba a orologeria. Si parla di oltre 100mila clandestini celati nelle baraccopoli attorno al Raccordo. «Sarebbero stati ancora di più senza la legge Bossi-Fini. Su immigrati e nomadi c’è però nella sinistra chi specula, il business è evidente, altro che buonismo.

Ad esempio, quanto paga il Campidoglio per l’affitto dei camping? A chi vanno i soldi per la scolarizzazione e per il trasporto dei bambini rom? Sono tutti milioni gettati al vento, senza risultati».

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