«Il Campidoglio fa i saldi di fine consiliatura»

Michela Giachetta

Una manovra da 249 milioni di euro. È questa la somma totale della variazione di Bilancio varata lunedì in consiglio e annunciata da noi su queste pagine ieri. Una manovra contenente più delibere, tutte approvate. Nonostante la forte opposizione di Alleanza nazionale che due giorni fa in aula Giulio Cesare e ieri, nel corso di una conferenza, ha fatto sentire la sua voce. Commentando la sostanza del provvedimento ma anche la forma: «È grave che sia stata fatta nottetempo e sotto silenzio - dichiara il candidato sindaco Gianni Alemanno - in controtendenza con una comunicazione che invece non è mai stata timida da parte della giunta Veltroni. Comunque perfettamente inserita in un sistema di saldi di fine stagione da fare a fine consiliatura». «Ed è ancora più grave - aggiunge Luca Malcotti, consigliere capitolino di An - che venga utilizzato uno strumento quale è la variazione di Bilancio, a cui in teoria si dovrebbe ricorrere solo in situazioni specifiche di emergenza».
Ma Alleanza Nazionale fa sentire la sua voce anche sulla sostanza del provvedimento. «È una manovra che non ha punti qualificanti - spiega il capogruppo di An, Sergio Marchi -. È grave che vengano destinati solo 1,3 milioni all’emergenza abitativa e ben 3,7 milioni ai campi nomadi, quando ancora oggi, nonostante le nostre richieste, manca un piano per la dislocazione dei nomadi stessi». Marchi chiama in causa l’assessore alle Politiche sociali Raffaela Milano, che non ha mai dato una risposta in merito al rendiconto della gestione dei campi nomadi. Un piano, quello dei campi, che non è mai entrato nel Prg sociale approvato due anni fa».
«Questa manovra - continua Malcotti - prevede una pluralità di interventi. Ad esempio 19 milioni di euro sono destinati alla manutenzione di edifici destinati a centri culturali la cui gestione è o viene promessa ad associazioni vicina alla sinistra». Malcotti, è, se possibile, ancora più diretto: «È chiaramente una manovra elettorale, perché gli stessi soldi avrebbero potuto essere destinati per la ristrutturazione dei centri anziani o degli spazi direttamente gestiti dal Comune. Ma in questo caso non avrebbero portato voti».
Nel documento approvato lunedì sera si prevede anche di destinare 7.746 milioni al monitoraggio delle vie consolari e degli assi viari principali. «Ma c’era proprio bisogno di spendere tutti questi soldi per sapere se c’è traffico sulla tangenziale o sulle vie consolari?», chiede Malcotti.
Dei 249 milioni di euro totali della manovra, inoltre, 167 sono destinati alla rimodulazione del piano investimenti di Atac. «Che è una società indebitata fino al collo», puntualizza il presidente della Federazione romana di An, Vincenzo Piso. Che poi aggiunge: «Accanto alla previsione degli investimenti c’è sempre la voce “incarichi professionali esterni”. Ad esempio dei 28 milioni di euro destinati alla mobilità, 9 sono legati a questo genere di incarichi. Si tratta evidentemente di favori a soggetti ben individuati».
A proposito di soggetti ben individuati, nella Variazione non mancano nemmeno i finanziamenti per il gabinetto del sindaco: 160mila euro è la cifra destinata a questo ufficio. «Quello che manca è, invece - spiega Giacomo Vizzani, consigliere capitolino di An - il riferimento al fatto che alcuni risparmi sono stati possibili solo grazie all’intervento del governo». Si riferisce Vizzani alla facoltà concessa ai Comuni dal governo, con la Finanziaria 2005, di rinegoziare i mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti.

«Grazie a questa facoltà - aggiunge il consigliere di An - si è riusciti a risparmiare 500 milioni, ma se il provvedimento fosse stato adottato appena varato dal governo, quindi nel gennaio dello scorso anno, si sarebbe risparmiato ben di più».

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