In Campidoglio un inno allo spirito romano

Crisi o non crisi, il matrimonio è un avvenimento unico nella vita per il quale i romani non badano a spese. Sì, lo voglio, sono le tre parole che costano di più nella vita di una coppia. Perché per poter pronunciare la fatidica frase bisogna aver comprato un bel vestito da sposi (tra 2800 e 7500 euro), bisogna aver prenotato una chiesa (300 euro), bisogna aver acquistato dei fiori adatti all’occasione (tra 1150 euro e 2850 euro). E poi ci sono le fedi (tra 400 e 1000 euro), il noleggio dell’auto (tra 700 e 1200 euro), le bomboniere (per cento «oggetti-ricordo» tra 1200 e 2500 euro), le partecipazioni, un pacchetto da 100 può costare tra i 200 e 300 euro. E poi ci sono le foto e il filmino, si possono spendere tra gli 800 e 3000 euro. E alla fine della cerimonia si festeggia a tavola. Il costo a persona si aggira tra 105 e 130 euro. Si festeggia con ricchi cocktail, musica, in una location esclusiva. Per quanto riguarda la musica, si può ascoltare solo pagando i diritti alla Siae, dove il prezzo varia dalle 300 alle 400 euro. C’è da pensare anche ai più piccoli. Per tenerli tranquilli e farli divertire ci sono delle professionali animatrici, che possono chiedere 150 euro per ogni dozzina di bambini. Il pranzo (ma nel 30% dei casi si tratta della cena) mediamente annovera fra i 110 e 120 invitati. Dunque una coppia di sposini si trova a sborsare da 20 a 30 mila euro, con un incremento calcolato da Federconsumatori del 4% rispetto a 5 anni fa. Ma chi paga il conto? Nell’80% dei casi i genitori della sposa o dello sposo partecipano alla spesa, mentre per il restante 20% provvedono direttamente lui e lei. Attenzione ai dettagli. Chiunque paghi, vi è comunque una grande attenzione al rapporto fra il prezzo e i servizi offerti. Ciò che conta sono il servizio impeccabile, elegante e preciso nei dettagli, ma anche la comodità del luogo dove si svolge il pranzo matrimoniale, che dev’essere vicino e facilmente raggiungibile. E comoda deve essere la location: gli invitati devono, infatti, avere la possibilità di essere sempre comodamente seduti a tavola per un pranzo che di solito si articola in 4 portate più la torta. Un insieme di cure nei minimi dettagli che richiedono tempo e fatica. Ma si risolve anche questo problema. E’ infatti sbarcato dagli Usa, con grande successo a Roma, una nuova figura professionale: il wedding planner, un consulente per la coppia, (o le famiglie degli sposi) in grado di seguirla per la scelta dell’ambientazione per il ricevimento nuziale, per gli addobbi, per il noleggio di autovetture, per i fotografi, e così via. In relazione alla complessità dei problemi organizzativi e, generalmente, alla inesperienza dei futuri sposi, il ruolo del wedding planner è quindi quello di sollevare la coppia da questo genere di preoccupazioni, riducendo allo stesso tempo i rischi di situazioni di crisi. Oltre a questo ruolo logistico, il wedding planner può acquisire anche quello di direttore artistico della cerimonia e del ricevimento. «I servizi offerti sono molti, possiamo provare a citare i più significativi - ha sottolineato Anna Maria Nardi, responsabile dell’agenzia Wedding Planner Roma - in primo luogo la scelta della location: sarà un unico luogo in cui celebrare matrimonio e ricevimento.

Spesso si tratta di agritrismi o ville di campagna dove nel piccolo paesino raggiungibile a piedi c’è una chiesetta o un piccolo municipio che fa al caso nostro. Le location vengono scelte con attenzione alle distanze per evitare spostamenti complicati. di più non si può.