In tema di pubblica amministrazione, il Comune di Roma ha anticipato i tempi e le sollecitazioni della «cura Brunetta». Innanzitutto, con un dettagliato percorso di stabilizzazione che da gennaio ha portato allassunzione di più di 1300 lavoratori precari e alla riqualificazione di mille dipendenti. A oggi, ad aver firmato il contratto con lamministrazione capitolina sono 285 istruttori amministrativi, 248 educatrici di asili nido, 600 insegnanti di scuola dellinfanzia e 118 lavoratori inquadrati in vari profili professionali. Entro i primi di luglio circa 50 precari acquisiranno i requisiti per lassunzione e contestualmente entreranno nellorganico del Comune 200 istruttori amministrativi, 50 geometri, 30 assistenti sociali e 4 dirigenti economici vincitori di concorso. Il Comune, in sostanza, ha recepito positivamente la discrezionalità stabilita dalla legge attuale in merito alla stabilizzazione dei dipendenti che abbiano lavorato tre anni con un contratto a tempo determinato precedente al settembre 2007. Una volta «sanate» queste posizioni, bisognerà aspettare le nuove regole dettate dal dpcm del governo. Lassessore al Personale e al Decentramento amministrativo, Enrico Cavallari, è però chiaro sullindirizzo del Campidoglio: «La stabilizzazione - sostiene - è un atto dovuto che, in un momento di crisi economica, va a sanare la situazione difficile di una città come Roma che negli anni ha creato una delle maggiori sacche di precariato in Italia. Si tratta però di unanomalia e bisogna tornare al criterio principale e corretto di accesso alla pubblica amministrazione: il concorso. Noi chiudiamo una fase storica e ne apriamo una nuova in cui, come prevede la Costituzione, lamministrazione è aperta a tutti attraverso criteri di merito e non chiamate nominative. Le risorse interinali dovranno dipendere dallazienda che le ha chiamate, senza dare la falsa speranza di poter entrare nellorganico dellamministrazione pubblica.
La stabilizzazione, però, è solo il primo passo di un percorso che mira a rivoluzionare il comparto dei dipendenti pubblici capitolini in termini di di maggiore efficienza e dinamismo. «La pianta organica del Comune di Roma - dichiara Cavallari - è vecchia e obsoleta e con numeri non più sostenibili. La legge ci impone una riduzione della spesa per il personale del 1 per cento lanno. In passato questa soglia non è stata rispettata e oggi abbiamo una spesa per il personale che supera del 40 per cento il rapporto con la spesa corrente. Bisogna mettere a posto i conti attraverso una riorganizzazione della pianta organica e nei prossimi giorni presenteremo ai sindacati una proposta di riforma della macrostruttura». Tagli anche per i 379 dirigenti, un numero eccessivo. Rimarrà sostanzialmente invariato, invece, lorganico dei 25mila dipendenti, con operazioni di ottimizzazione e un turn over generazionale. Gradualmente, poi, si metterà in atto un progetto di formazione moderna ed estesa a tutti i dipendenti e si completerà il percorso di riqualificazione e di mobilità orizzontale.
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