Campione della montagna muore scalando una vetta in Tibet

Lutto nel mondo dell’alpinismo bergamasco: è morto Roby Piantoni, 32 anni di Colere, impegnato in una spedizione in Tibet sullo Shisha Pangma (Gosainthan), la quattordicesima montagna più alta della terra, la più bassa dei 14 ottomila.
È quanto riporta L’Eco di Bergamo spiegando che le ultime notizie dell’alpinista risalgono a martedì, quando sul suo sito Roby Piantoni annunciava con rabbia di essersi dovuto ritirare a causa del forte vento.
Sulla tragedia ancora si sa molto poco, prosegue il quotidiano, ricordando che «Roby Piantoni era partito con altri due alpinisti bergamaschi, Marco Astori e Yuri Parimbelli, per lo Shisha Pangma a metà settembre: con loro anche il collega valtellinese Adriano Greco. I quattro volevano scalare la parete Sud, un mondo di roccia e ghiacci, dove alle difficoltà legate alla quota si sommano anche quelle più strettamente tecniche».
«L’idea - avevano spiegato gli scalatori prima di partire, come ricorda L’Eco di Bergamo - era di aprire una via nuova che potrebbe ripercorrere la prima parte del tracciato Troillet-Loretan per poi proseguire sullo sperone roccioso soprastante. La spedizione doveva durare un mese e mezzo: il rientro era previsto infatti a fine ottobre. Purtroppo la tragedia ha cambiato tutto».


«Questo nuovo lutto per l’alpinismo orobico si aggiunge alle tragedie della scorsa estate: Alberto Consonni, 65 anni di Pedrengo era morto il 12 luglio precipitando sulla cresca dei Corni Neri di Valbondione; Ferruccio Carrara, 47 anni di Nembro, istruttore del Cai, era morto sul sentiero delle Alpi Pennine nel Canton Vallese in Svizzera - conclude il quotidiano - Anche il papà di Roby Piantoni, Livio, aveva perso la vita in montagna: era infatti morto durante una spedizione in Sud America».

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