Campionesse protagoniste al convegno «Le ragazze del 2010»

La tavola organizzata dal Ministero della Gioventù. La Meloni: «Il boom delle donne aiuta a far emergere valori veri». Presenti tra le altre Giovanna Trillini e Giulia Quintavalle

«Le storie delle campionesse che ci hanno regalato emozioni vincendo in diverse discipline sono esempi che dobbiamo riuscire a raccontare, per far emergere i valori dello sport». Il boom dello sport al femminile è stato celebrato così anche dal ministro Giorgia Meloni. L'occasione è la tavola rotonda «Le ragazze del 2010, quando la pratica sportiva cambia la vita», organizzata a Roma dalla Lega di pallavolo con il patrocinio del ministero della gioventù. «Lo sport e la pallavolo possono aiutarci a proporre alle giovani generazioni messaggi e modelli di emulazione positiva», ha aggiunto il ministro.
Al forum, tra tante protagoniste, una la voce maschile: quella del ct delle azzurre della pallavolo. «Nel 2009 c'è stata un'esplosione di risultati al femminile, - ha detto Massimo Barbolini - ma quantità, qualità e impegno erano già alti da tempo». Le ragazze infatti fanno gruppo e riescono a superare «tanti limiti e difficoltà che possono nascere dagli individualismi. Dobbiamo abituarci a non meravigliarci del fatto che le donne vincano più degli uomini». «Il nostro movimento, un mondo pulito e che coinvolge i giovani, può esprimere valori forti che possono essere presi ad esempio da tutte le realtà sportive e non. Modello vincente dentro il campo che vogliamo sia altrettanto anche fuori». ha spiegato l'onorevole Mauro Fabris, presidente della Lega volley donne.
Non solo successi, ma anche testimonianze di atlete azzurre alle quali lo sport ha cambiato la vita. Giovanna Trillini, olimpionica della scherma, dice di essere «cresciuta con lo sport che mi ha insegnato tanto come atleta e come donna». Le fa eco Giulia Quintavalle, oro olimpico nel judo: «Lo sport mi ha insegnato il rispetto, l'educazione e il non mollare mai, affrontando le difficoltà in maniera più serena». «Grandi successi al femminile, numero di praticanti donne altissimo.

Lo sport devèessere da esempio per i giovani: le atlete vincenti in campo con i loro straordinari trionfi invogliano i giovani ad imitarle anche fuori dal campo - la conclusione affidata al sottosegretario con delega allo sport, Rocco Crimi -. Possono così proporre un messaggio positivo e propositivo, a tal fine il modello femminile nello sport può essere usato anche per creare sensibilizzazione in ambito sociale».

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