Filippo Grassia
Con tutto il rispetto per i giocatori di Australia e Giappone, che nel primo pomeriggio inaugureranno a Kaiserslautern il girone F, quello del Brasile, i protagonisti della sfida sono i due tecnici: da una parte lolandese Hiddink, dallaltra il brasiliano Zico. Più Hiddink in realtà. In poche settimane ha portato i «socceroos» al Mondiale grazie al successo nello spareggio con lUruguay (quinto nel girone sudamericano) e ha vinto il campionato olandese alla guida del Psv Eindhoven. Nel Paese dei canguri è diventato un mostro sacro perché lAustralia si era qualificata al Mondiale solo nel 1974 quando pareggiò con il Cile e perse con le due rappresentative tedesche. Al solito Hiddink guarda lontano. In Francia, era il 1998, arrivò quarto con lOlanda, nelledizione nippo-coreana sè ripetuto con la Corea del Sud. Un mago. A 60 anni esatti punta a passare il turno dietro il Brasile. «Chissà che non ritrovi lItalia come nellultimo Mondiale», il suo obiettivo. Allora ci sbatté fuori con laiuto dellarbitro Moreno, stavolta potrebbe essere unaltra musica. Nel frattempo ha deciso di cambiare nuovamente aria e Paese: comunque vadano le cose sarà il nuovo Ct della Russia. Per la cronaca fu anche contattato dallInter dopo lo scudetto perso allOlimpico il 5 maggio 2002. In squadra cè tanta Italia per la presenza dei parmensi Grella e Bresciano, questultimo guarito da una otite. E Kalac, secondo portiere del Milan, potrebbe prendere il posto dellinfortunato Schwarzer. Nelle ultime due amichevoli lAustralia ha battuto (3-1) il Liechtenstein e pareggiato (1-1) con lOlanda a Rotterdam.
Contraddittorio il premondiale del Giappone: prima ha costretto al pareggio la Germania in vantaggio per 2-0 fino al 76, poi ha vinto di misura su Malta. Ma Zico ha fiducia: «Non dimenticate che nel 2004 abbiamo vinto la Coppa dAsia e un anno fa abbiamo messo in difficoltà il Brasile nella Confederations Cup».
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