da Roma
Di ufficiale, per ora, ci sono solo le candidature annunciate lunedì sera dal leader del Pdl, Silvio Berlusconi: lex governatrice di Nassirya, Barbara Contini, la portavoce del Family Day, Eugenia Roccella, la giornalista Fiamma Nirenstein e il generale Roberto Speciale. Di quasi ufficiale, come preannunciato dal capogruppo di An a Montecitorio Ignazio La Russa, ci sono il capolista alla Camera e il numero due alla Camera in tutte le circoscrizioni, ovvero Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Tutto il resto è ufficioso perché lo stato maggiore del Popolo della libertà sta ancora lavorando alla formazione delle liste.
La riunione di ieri a Palazzo Grazioli (alla quale hanno partecipato Cicchitto, Schifani ed Elio Vito per Fi e Matteoli e La Russa per An) si è incentrata maggiormente sui «pesi» da attribuire ai due azionisti di maggioranza della nascente formazione e sulla conseguente ripartizione dei posti per gli alleati più piccoli.
Alla tecnica si uniscono considerazioni tattiche: al Senato, come nella legislatura appena terminata, si prevede battaglia. Per questo motivo Berlusconi è determinato a chiedere al coordinatore Sandro Bondi che si candidi a Palazzo Madama. Insieme con questultimo da Montecitorio arriverebbero Fiorella Ceccacci ed Elisabetta Gardini. Idem per An che nella Camera alta dovrebbe puntare su Maurizio Gasparri (indicato come probabile capogruppo). Il percorso inverso potrebbe essere attraversato da Beppe Pisanu, Lucio Stanca, Pietro Lunardi e Niccolò Ghedini.
Sempre aperto il discorso sulle candidature «eccellenti». «La linea - spiega La Russa - è quella di coniugare competenza, professionalità e radicamento sul territorio». Questa tendenza spiega il coinvolgimento di alcune amministratori locali di sicuro impatto come il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, alla Camera in Lombardia, lex sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone in Puglia al Senato e il capogruppo di An a Torino, Agostino Ghiglia. In Veneto, invece, il governatore Giancarlo Galan non ha ancora sciolto la riserva. Nel colloquio con Berlusconi «si è deciso di non decidere», ha detto il presidente della Regione aggiungendo di voler aprire una nuova fase politica «per portare un poco di Veneto a Roma».
Per quanto riguarda le cosiddette «candidature eccellenti» il discorso è ancora in fieri. Molto probabile linserimento in lista della presidente dellAssociazione donne marocchine, Souad Sbai. Mentre in Umbria è quasi certo linserimento in lista di Alessandro Campi, docente di Storia del pensiero politico alluniversità di Perugia e componente del comitato scientifico della Fondazione Farefuturo. La «pattuglia di valenti imprenditori», oltre ai presidenti dei giovani di Confartigianato, Maurizio Del Tenno, e di Confcommercio, Paolo Galimberti, potrebbe essere rinforzata dalla leader degli «under 40» di Confapi, Catia Polidori. Sempre in forse la candidatura del presidente di Assolombarda, Diana Bracco.
Di fondamentale importanza, quindi, la calibratura dei candidati a livello regionale. In questottica si potrebbero interpretare le indiscrezioni che indicano uno spostamento della deputata Laura Ravetto, cuneese di nascita, dalla Lombardia in Piemonte.
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