Il Canada fa scouting tra gli studenti

È arrivato l'ambasciatore del Canada per fare scouting di giovani menti da portare tra aceri e orsi grizzly. E se qualcuno avesse dubbi per le temperature polari, ecco i paesaggi spettacolari e le città sotterranee delle archistar che mettono in salvo da freddo e tristezza. La proposta in sintesi è questa: perché non mandare i figli in Canada a studiare l'inglese per il famoso anno all'estero che sempre più ragazzi fanno in quarta liceo? O anche per l'università o il master?

La competizione storica è con gli Stati Uniti, che attraggono i giovani ma fanno spesso paura ai genitori, soprattutto se le destinazioni sono le gettonate New York, Los Angeles o San Francisco, o anche Chicago o la più tranquila Boston, mentre la vulgata vuole che nel Paese dello sciroppo d'acero le porte delle case si possano lasciare aperte.

Così l'Ambasciata del Canada, in collaborazione con l'Ufficio scolastico territoriale, ha organizzato alle Stelline «EduCanada», prima edizione del Salone dedicato a programmi di studio in Canada e di scambio con istituti italiani. Una sfilata di rappresentanti di licei, università, college e scuole di lingua canadesi, per fornire informazioni agli studenti di Milano.

«Scegliere la giusta destinazione per i propri studi significa aumentare le opportunità di lavoro e la qualità della propria vita. Scegliendo il Canada, avrete accesso a una formazione eccellente, a tecnologie all'avanguardia, in un ambiente stimolante per ricerca e innovazione», è la «pubblicità» dell'ambasciatore del Canada, Peter McGovern.

E il dirigente dell'Ufficio scolastico di Milano, Marco Bussetti: «Invito la scuola di Milano a cogliere questa grande occasione». L'alleanza per mandare i ragazzi è nata. Chissà se poi decideranno di tornare indietro.

SCot

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