Roma - La regola si chiama «dei tre niente». Ovvero: «Niente nudi, niente gossip, niente volgarità». E ai suddetti, aurei principi s'era attenuto finché dirigeva una rivista familiare, ma oggi che Massimo Donelli è il nuovo direttore di Canale 5, i tre «niet» li trasferirà (coraggio o incoscienza?) all'ammiraglia Mediaset. «Che c'è di strano? - finge di ignorarlo lui -. Sono regole in cui credo. E che rispondono alla richiesta di Pier Silvio Berlusconi: una linea editoriale all'insegna del buon gusto». Ma le spericolatezze non finiscono qui. Alla sua prima presentazione del palinsesto di rete, il neo-direttore rivela: «Ho ricevuto l'incarico di evitare qualsiasi concorrenza o gara con Raiuno. Proprio così: Raiuno non è più il nostro competitor. Perché? Loro fanno servizio pubblico, e si rivolgono alla totalità degli spettatori. Noi siamo una rete privata, e lavoriamo sul target commerciale». Ebbene: «Nel periodo che va dal 1° gennaio al 30 dicembre 2006, Canale 5 è risultata prima in cinque fasce su sette». Scendendo al dettaglio, l'ammiraglia Mediaset ha vinto nella fascia dai 4 ai 54 anni, col 25,2 per cento; dai 15 ai 24 col 26,6; dai 25 ai 34 col 25,5; dai 35 ai 44 col 25,1; dai 45 ai 54 col 23,3.
Quella del target commerciale è una strategia su cui Mediaset punta da quasi un anno. Ed è a questi, «in cui il prime time di Canale 5 vanta la leadership assoluta», che si adegua Donelli. Ma cosa comporterà un simile ribaltamento nella lotta al coltello che per anni ha proverbialmente contrapposto Mediaset e Rai?
«Noi percorreremo la nostra strada - non si sbilancia Donelli -. Eviteremo i programmi-fotocopia e la smetteremo di usare la strategia della controprogrammazione, cioè di mandare in onda trasmissioni simili nelle stesse serate, cioè fiction contro fiction o varietà contro varietà e useremo invece la tattica della “protezione del prodotto”». Risultati concreti? «Durante la settimana di Sanremo, ad esempio, proseguiremo col palinsesto abituale. Ma se dovrò proteggere certi prodotti lo farò. Come è successo recentemente per la fiction Nati ieri, spostata per non scontrarsi con la più forte Butta la luna di Raiuno». Quanto al ripudio del trash (tenendo conto dell'ulteriore, poco edificante spettacolo di Buona Domenica l’altro ieri nello spazio dedicato al dibattito sulla pena di morte), «trovo che fra Pannella e Sgarbi ci sia stato solo un appassionato scambio di pareri. E che su Buona Domenica c'è qualche pregiudizio; soprattutto pensando a programmi altrui ed analoghi, che godono di un'incomprensibile immunità mediatica». Sulla volgarità Donelli eserciterà il suo controllo; «ma non si può delegare tutto alla tv, anche l'educazione dei bambini. In diretta qualcosa può sempre scappare. Se accadrà, eviterò che si ripeta».
I titoli? Innanzitutto quelli che Donelli definisce «i marchi forti, vera forza d'ogni vera rete commerciale»: Striscia (di cui si festeggerà il ventennale), il Costanzo Show (al ritorno dal 13 in seconda serata, al giovedì), Amici (dal 14), Grande Fratello (dal 18), Scherzi a parte (dal 19), La Corrida (da marzo). Poi molte fiction, «anche se in futuro privilegeremo quelle a media o lunga serialità, rispetto alle miniserie». Fra le altre, L'uomo della carità (su don Luigi Di Liegro) con Giulio Scarpati, Io e mamma con Stefania e Amanda Sandrelli, Maria Montessori con Paola Cortellesi, Nino con la Ferilli e Claudio Bisio, Piper con Massimo Ghini e Anna Falchi.
«Le novità del prime time primaverile saranno Game Marathon, format inglese che propone una carrellata sui giochi più popolari della storia della tv, e una Cultura moderna completamente rinnovata». Il posto lasciato libero alla domenica da Conversando («solo perché Costanzo tornerà a fare il suo Costanzo Show) sarà probabilmente occupato dal Milionario. Al posto del quale da aprile subentrerà uno dei quattro preserali che Amadeus sta testando, «anche se non è detto che lo presenterà solo lui».
Quanto ai divi di Canale 5, «Paolo Bonolis porterà Il senso della vita in seconda serata al sabato, lasciando la serata del giovedì a Costanzo dove c’è il Grande fratello che finisce molto molto tardi. Mentre in primavera Bonolis avrà una prima serata (forse Ciao Darwin)».
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