Sulla strada è conosciuto come Gatto, ma il suo nome vero rimane un mistero - «tengo il nome darte così i ragazzini mi possono riconoscere» - di certo sappiamo che ha 37 anni e che di professione è writer, grafico, illustratore. Lui è protagonista della nuova sfida che il sindaco Moratti ha lanciato alla città: stringere un patto con i writer e mettere fine una volta per tutte allo scempio che affligge palazzi pubblici e privati, monumenti e muri della nostra città.
Qual è il progetto che ha proposto al sindaco Moratti?
«Lidea è semplice e parte da un presupposto: invece di combattere i writer lamministrazione dà loro lopportunità di dimostrare che i graffiti possono rendere più bella Milano».
Cioè?
«Lidea è quella di affidare determinate strade alla tutela di un writer, che sarà garante del decoro e della pulizia di tutti i muri che si affacciano su quella strada, in cambio della possibiltà di dipingere su spazi dedicati. Si parte ripulendo tutto: ridipingendo saracinesche, cancellate, muri e facciate. Dopodiché il custode avrà il compito di cancellare gli scarabocchi e le scritte non autorizzate. Sarà lui a scegliere se cancellare le scritte o coprire con nuovi disegni».
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«Sono i soliti ragazzini, piuttosto scarsi per di più, che hanno fatto una bravata e meriterebbero di venire puniti. anche perché danneggiano non solo un bene pubblico, ma lintera categoria dei writer veri. Spero che questo episodio non comprometta il progetto».
Amsa non riesce a ripulire i palazzi dai graffiti perché i condomini non danno il consenso, come pensa di riuscirci?
«Lidea sarebbe quella di avere, prima di cominciare, lassenso in bianco dei condomini a ripulire le facciate ogni volta che vengono imbrattate».
Lei pensa che un writer abbia il tempo e la possibilità di passare tutto il giorno a ripulire la strada?
«Io ci metto poco e poi se fosse per me lo farei dalla mattina alla sera, anche la notte».
Come pensa di riuscire nellintento di dissuadere tutti i ragazzini?
«Intanto sono daccordo con lamministrazione sul fatto che scritte, le tag, che si vedono in giro, sono appunto scarabocchi che, tra laltro, mi creano un notevole danno di immagine. Quindi io sono doppiamente contro. E poi io sarò più veloce di loro. A furia di cancellare i loro scarabocchi, la smetteranno».
Il Comune, che ha già speso 35 milioni di euro per ripulire la città dai graffiti, non ha più soldi da investire.
«Io sono in grado di portare degli sponsor».
Quali sono secondo lei le vie che andrebbero colorate?
«Il muro che circonda il trotter a San Siro, ma anche i Navigli sono inguardabili, per non parlare di quello che si vede sotto il cavalcavia di piazzale Corvetto o della miriade di edifici abbandonati sparsi per la città».
Come è rimasto con il sindaco?
«Che la incontrerò tra circa 15 giorni, con il progetto in mano».
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